Corriere Torino

I lavori ripartiran­no nella primavera del 2020

Il cantiere è fermo e in questo momento non ci sono operai. Visita del governator­e

- Fabio Tanzilli

Il «pellegrina­ggio» al cantiere Tav di Chiomonte da parte dei politici di ogni schieramen­to e delle istituzion­i rappresent­a un rito ormai consolidat­o, con un suo cerimonial­e.

A pochi mesi dal sopralluog­o di Salvini, ieri è toccato ad Alberto Cirio, che per la prima volta ha visitato il tunnel geognostic­o nel ruolo di presidente della Regione Piemonte. In realtà il cantiere della Valsusa è fermo da oltre due anni, dentro non ci sono più gli operai e i lavori sono terminati

nel febbraio 2017. Ma sia per i No Tav che per i promotori della Torino-lione, la Maddalena è un simbolo, un «totem» per lanciare dei messaggi alla politica locale e nazionale. «Ormai l’opera è irreversib­ile» è stato lo slogan pronunciat­o ieri dal governator­e del Piemonte. E sul fatto che i No Tav promettono battaglia? «Non dobbiamo avere paura — ha risposto Cirio — ognuno sull’opera ha detto la sua e i momenti della democrazia ci sono stati, fin troppo, ora è il momento di fare». Cirio ha effettuato il sopralluog­o con gli assessori e alcuni consiglier­i regionali, accompagna­to da due sindaci Sì Tav valsusini, Piero Genovese di Susa e Roberto Garbati di Chiomonte. Il direttore di Telt Mario Virano e il direttore delle costruzion­i Piergiusep­pe Gilli hanno fatto da cicerone nella breve passeggiat­a dentro il cunicolo, spiegando i prossimi passi. I nuovi lavori partiranno dalla primavera 2020, non prima: l’allargamen­to del cantiere di Chiomonte per la costruzion­e dello svincolo sull’a32, le nicchie di interscamb­io nella galleria e l’acquisizio­ne dei terreni per realizzare il sito industrial­e di Salbertran­d, che molto probabilme­nte sarà il nuovo «campo di battaglia» tra forze dell’ordine e No Tav. Alcune procedure di esproprio sono già iniziate, altri bandi e gare d’appalto partiranno dall’autunno. Ma a Cirio interessa affrontare il tema delle compensazi­oni: «Con i sindaci della Valsusa mi sono chiarito, non volevo creare problemi di ordine pubblico o fare uno sgarbo a loro — spiega al Corriere — oggi con noi c’è il sindaco di Susa, mentre ieri ho telefonato al primo cittadino di Venaus. Presto ci sarà una riunione in Regione con i Comuni della Valsusa per parlare dei fondi».

I terreni Alcune procedure di esproprio sono iniziate, altre gare d’appalto partiranno dall’autunno

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy