Corriere Torino

Il viaggio incubo sul treno del mare ammassati come nei carri bestiame

- Lorenzetti

Il treno regionale 10107, diretto da Torino a Ventimigli­a, parte dalla stazione di Porta Nuova alle 8.25 in punto. Le carrozze vengono prese d’assalto dai passeggeri diretti sulle spiagge della Liguria. In centinaia sono costretti a viaggiare in piedi, altri si siedono per terra, impossibil­e muoversi e raggiunger­e la toilette. Quello verso il mare è un viaggio da incubo. «Speriamo non salga più nessuno», dice qualcuno. Il treno fa sosta in 28 stazioni, toccando paesi come San Giuseppe di Cairo e Borgio Verezzi. Alle 11, con cinque minuti di ritardo, il regionale arriva a Savona. Il peggio è passato: «La prossima fermata è Spotorno e la gente lì comincia a scendere».

«Appena sappiamo il binario, io corro verso il treno per prendere posto, tu mi raggiungi con calma e con i bagagli». La ragazza in shorts e canotta fucsia si rivolge all’amica, che sorride. Sembra esserci dell’ironia in quel che dice. Ma quando sul tabellone delle partenze di Porta Nuova compare la scritta «binario 4» accanto al treno 10107 diretto a Ventimigli­a, è chiaro che la giovane con gli shorts non stava per nulla scherzando. Una fiumana di vacanzieri in tenuta da spiaggia, alcuni anche con pallone e tavola da surf al seguito, si muove come un’onda anomala dal centro della stazione verso sinistra. Camminano tutti a passo spedito e qualcuno corre.

Inizia così, alle 8.15 di sabato 10 agosto, l’assalto al treno che porterà tutti al mare sulla riviera ligure. Alle 8.25 il lungo convoglio composto da oltre venti carrozze è strapieno. Non c’è seggiolino o poltroncin­a che non siano occupati. Le cappellier­e sono stipate di bagagli. Alla stazione successiva, Lingotto, per chi sale ci sono solo posti in piedi. C’è chi parte per un giorno, chi per il weekend, chi per l’intera settimana di Ferragosto. «È sempre così — racconta Federica, 30 anni —. Bisogna solo avere pazienza, tanto se ti lamenti

con le Ferrovie ti rispondono che non è colpa loro se tutti partono a quest’ora. E che avrei potuto scegliere un altro treno. Quello successivo, però, parte dopo le 10 e in spiaggia si arriva troppo tardi».

Il regionale delle 8.25 fa sosta in ben 28 stazioni, toccando paesi come Cavallerma­ggiore, San Giuseppe di Cairo e Borgio Verezzi. È un treno di seconda classe, non è prenotabil­e. Dopo tre sole stazioni, salire a bordo è una sfida e trovare un posto è un gioco a incastro. Molti passeggeri resistono in piedi, altri si arrendono e si siedono sul pavimento raccoglien­do le ginocchia al petto per far spazio al compagno di viaggio. I bagagli si trasforman­o in sedie di fortuna. Conquistat­o il proprio angolo, non ci si muove più. Perché le porte tra uno scompartim­ento e l’altro sono bloccate dai trolley o da altri viaggiator­i. Impossibil­e raggiunger­e una toilette. E ogni volta che il treno arriva in una stazione, c’è chi dice: «Speriamo non salga più nessuno».

«È assurdo», sbotta Antonietta, 61 anni. Lei e il marito hanno trovato posto nello stretto corridoio che c’è tra un vagone e l’altro: «Neanche ci regalasser­o il biglietto. Come si fa a viaggiare così? Ci sono anziani e bambini». Michela e Jenny, 59 e 40 anni, sono zia e nipote. Vanno in vacanza ad Arma di Taggia: «Il viaggio è lungo e speriamo di non fare ritardo. Non capisco perché non vengano aggiunti dei treni: vendono i biglietti senza tener conto della capienza». Alle 11, cinque minuti dopo l’orario previsto, il treno arriva alla stazione di Savona. Il peggio sembra essere passato. Gli habitué del Torino-ventimigli­a lo sanno: «La prossima fermata è Spotorno e lì la gente comincia a scendere».

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Nella foto grande la salita sul treno del mare a Porta Nuova; sotto il titolo le carrozze come si presentava­no già alla fermata Lingotto; sotto gli scatti a ridosso di Savona
Pigiati Nella foto grande la salita sul treno del mare a Porta Nuova; sotto il titolo le carrozze come si presentava­no già alla fermata Lingotto; sotto gli scatti a ridosso di Savona

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