Sarri e l’imbarazzo del mercato: «Sei esuberi»
La Juventus perde 2-1 con l’atletico Madrid
C’è una partita che si gioca sul campo. A Stoccolma la Juve l’ha persa contro l’atletico Madrid pur palesando alcuni passi avanti. Ma a questo punto della stagione il risultato conta poco o nulla anche per chi sa che «vincere è l’unica cosa che conta». E c’è n’è un’altra, ben più delicata, che il club bianconero sta giocando sul mercato. Una partita bloccata, che vede Fabio Paratici costretto a ragionare sui movimenti in uscita ancor prima che su quelli in entrata. Servirebbe almeno una punta (vedi Mauro Icardi), magari anche un centrocampista e un esterno di difesa più adatti al calcio di Maurizio Sarri. Ma fino a quando non si sbloccheranno le cessioni è inutile inseguire nuovi obiettivi. La situazione è chiara, fin troppo. C’è una rosa da 28 giocatori di difficile gestione, che oggi costringerebbe
Sarri a escludere due elementi in serie A e addirittura sei in Champions League: in Italia gli under 21 sono tesserabili senza limiti, in Europa si possono aggiungere in lista B solo quelli che hanno almeno due anni di militanza, anche il concetto di giocatore cresciuto nel vivaio cambia (Pinsoglio sì, Rugani no).
E da qui parte Sarri quando sbotta in conferenza stampa dopo la sconfitta con l’atletico Madrid: «Le scelte di Sarri, le scelte di Paratici. Conoscete la rosa della Juve? Deve fare 6 tagli per la lista Champions, questo non l’ho letto mai da nessuna parte. Le scelte se no sembrano folli. Noi dobbiamo tagliare sei giocatori dalla lista Champions dalla rosa attuale e questo ci crea delle difficoltà. Magari abbiamo in testa soluzioni, ma se il mercato non ci viene incontro è tutto inutile. Gli ultimi venti giorni di mercato saranno difficili, è una situazione imbarazzante, perché rischiano di rimanere fuori dalla lista giocatori di altissimo livello. Situazione che dobbiamo risolvere e non è strettamente collegata a scelte dell’allenatore e della società».
A questo punto il caso Dybala è forse quello più emblematico: Paulo doveva essere il compagno di reparto di Ronaldo, è finito sul mercato aspettando un confronto con il tecnico. Che commenta così la situazione del numero 10 argentino: «Ci posso anche parlare, poi c’è il mercato che va in una certa direzione e quello che dico io conta zero. Io vorrei tenere tutti». La Juve ha un problema, anche grosso. E la sconfitta con l’atletico, questa volta, non c’entra.