Schwarz: «Al Regio servono cambiamenti»
La risposta alla lettera dei lavoratori per Galoppini: non c’è alcun rischio di collasso del sistema
«Ogni cambio porta con sé una lacerazione, ma è in quello spiraglio che trova spazio la possibilità di un miglioramento». Scrive ai lavoratori e lo fa, in parte, rispondendo ad alcuni temi sollevati dalla Cgil. Il nuovo sovrintendente del Teatro Regio, Sebastian Schwarz, ha preso carta e penna dopo la raccolta firme promossa dai dipendenti per chiedere il reintegro di Alessandro Galoppini, ex direttore artistico, e di Paola Lazzari, ex direttore di produzione. «Voglio lasciare il teatro in condizioni migliori»
Scrive ai lavoratori e lo fa, in parte, rispondendo ad alcuni temi sollevati dalla Cgil. Il nuovo sovrintendente del Teatro Regio, Sebastian Schwarz, ha preso carta e penna dopo la raccolta firme promossa dai dipendenti per chiedere il reintegro di Alessandro Galoppini, ex direttore artistico e dell’area artistica, e di Paola Lazzari, ex direttore di produzione. «In primo luogo — esordisce, rivolgendosi anche alle sigle sindacali — lasciatemi apprezzare il vostro impegno in difesa e tutela del lavoro e dei
lavoratori. Da un buon sistema sindacale non mi aspetto meno e sono sicuro che continuerete a impegnarvi con lo stesso interesse per tutti i lavoratori». Il tono è cordiale ma netto. Non mette in dubbio, dice, l’onestà di Galoppini e Lazzari, si aspetta lo stesso livello di professionalità e dedizione anche dagli altri lavoratori. «Ogni cambio — scrive Schwarz — porta con sé una lacerazione, ma è in quello spiraglio che trova spazio la possibilità di un miglioramento». Il sovrintendente individua nel cambiamento, quindi, una necessità, e parla di «transitare (il teatro, ) in una nuova epoca per consegnarlo in condizioni migliori a chi verrà dopo di noi».
E ribatte alle allusioni. «Vi assicuro — sottolinea — che non mi stancherò di usare tutta l’autorità di sovrintendente a me affidata senza intrusioni altrui», come suggerito dalla Cgil. Poi esclude un «imminente collasso del sistema», come scritto dai lavoratori nella lettera firmata da 179 persone, inviata anche alla sindaca Chiara Appendino e al Consiglio di indirizzo. «I prossimi mesi — scrive Schwarz — saranno fondamentali per riconquistare la fiducia del pubblico, di artisti e fornitori, e di chi lavora in teatro. Il piano di sviluppo e la relazione del Mef ci danno le dritte di marcia». Insomma, è tempo di lavorare senza polemiche. «Tutto ciò — conclude — richiederà tutte le nostre energie. Perciò, riposatevi bene nei giorni di vacanza che vi restano, ho una grande fiducia che insieme e guardando avanti ce la faremo».