Corriere Torino

Donne a rischio tumore, la Regione chiede il ticket

La delibera di Saitta resta ferma. Pronta la protesta

- Castagneri

Quando chiedono informazio­ni, si sentono rispondere che l’esenzione non è ancora attiva e, così, devono continuare a pagare il ticket. Sono le donne piemontesi positive al test alla mutazione genetica Brca. Una condizione, diventata famosa dopo il caso di Angelina Jolie, che aumenta il pericolo di sviluppare il tumore al seno e quello all’ovaio. Ad aprile, la giunta regionale Chiamparin­o aveva approvato una delibera che concedeva loro l’esenzione ticket. Ma dopo sei mesi l’iniziativa resta ancora sulla carta. Mancano i dettagli sui presìdi sanitari e sulla figura da cui può partire la richiesta di esenzione. E nel frattempo ci sono state le elezioni che hanno allungato un po’ i tempi. L’associazio­ne «Mettiamoci le tette» pronta a scendere in piazza.

Quando chiedono informazio­ni, si sentono rispondere che l’esenzione non è ancora attiva e, così, devono continuare a pagare il ticket. Sono le donne piemontesi positive al test alla mutazione genetica Brca. Una condizione, diventata famosa dopo il caso di Angelina Jolie, che aumenta il pericolo di sviluppare il tumore al seno e quello all’ovaio. Donne sane, insomma, ma che rischiano di ammalarsi molto più delle altre e devono sottoporsi con regolarità a visite ed esami.

Per questo, ad aprile, la giunta regionale Chiamparin­o aveva approvato una delibera che concedeva loro l’esenzione ticket. Ma dopo sei mesi l’iniziativa resta ancora sulla carta. Inapplicab­ile. Mancano i dettagli sui presìdi sanitari e sulla figura da cui può partire la richiesta di esenzione: l’oncologo o il genetista? E nel frattempo ci sono state le elezioni che hanno allungato un po’ i tempi.

Ma anche se la nuova Regione guidata dal centrodest­ra assicura che il provvedime­nto per attuare la norma sarà disponibil­e

nel giro di pochi giorni, l’ex consiglier­e regionale di Scelta civica per Chiamparin­o, Alfredo Monaco, a suo tempo uno dei sostenitor­i della delibera, si arrabbia. «Io credo che il nostro testo fosse già abbastanza chiaro. In ogni caso, bisogna fare in fretta. Quel provvedime­nto è stato votato, come ordine del giorno di cui ero primo firmatario, all’unanimità dal Consiglio regionale, incluso dalle forze politiche di centrodest­ra che ora sono in maggioranz­a, ed è una misura che aiuta sempre più donne».

Oggi le piemontesi portatrici di mutazioni Brca1 e Brca2 già riconosciu­te dal test genetico sono circa 1.000; 180 i nuovi casi all’anno. Ma il numero è sottostima­to: nella realtà dovrebbero essere almeno 2.000. Ad aprile la Regione aveva anche stabilito il percorso consigliat­o che avrebbero dovuto seguire. E per il quale era prevista, appunto, l’esenzione ticket. Nell’elenco ci sono una visita clinica senologica da effettuare ogni sei mesi, una mammografi­a e una risonanza magnetica all’anno anno per quanto riguarda la prevenzion­e del tumore della mammella e una visita ginecologi­a e un’ecografia ogni sei mesi per quanto riguarda il tumore dell’ovaio. Obiettivo principale: agevolare la vita di queste donne che vivono in costante ansia. Ma pure, più in generale, aumentare l’attività di prevenzion­e e rafforzare il programma di screening già attuato all’interno della Rete oncologica del Piemonte.

L’attenzione sulla mutazione Brca è aumentata negli ultimi mesi. Iniziative per chi pensa di sottoporsi al test sono presenti ormai in tutti i centri per i tumori ginecologi­ci e l’associazio­ne «Mettiamoci le Tette» ha anche lanciato uno sportello mensile in cui si possono chiedere informazio­ni senza l’impegnativ­a del medico di famiglia.

Proprio da qui arriva un ulteriore sollecito alla Regione. «Il test Brca e quello che ne consegue è la nuova frontiera della prevenzion­e e noi sorvegliam­o molto da vicino questa vicenda — commenta la presidente, Carla Diamanti —. Se le cose non cambierann­o a breve? Siamo pronte a scendere in piazza». Dalla sede dell’assessorat­o alla Sanità regionale, gli uffici ribadiscon­o che occorre soltanto una determina dirigenzia­le perché la delibera possa essere applicata e che gli uffici la stanno per completare.

La replica della Regione «Occorre soltanto una determina dirigenzia­le perché si possa procedere e gli uffici la stanno per completare»

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Attrice Angelina Jolie, 44 anni, ha effettuato una doppia mastectomi­a per sfuggire al rischio di tumore alla mammella a causa della mutazione del gene Brca1 presente nel suo patrimonio genico

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