Il ladro che giocava con Van Nistelrooy
Van der Velden arrestato a Canelli, negli Anni 90 era in squadra con l’asso olandese
Aveva giocato con Ruud van Nistelrooy, un’icona del calcio olandese degli ultimi venti anni. Carel van der Velden, 47 anni, era stato un promettente centrocampista con qualche presenza nelle nazionali giovanili ma la sua carriera non era mai decollata. Venerdì è stato fermato dai carabinieri a Canelli, nell’astigiano, con l’accusa di furto aggravato. Van der Velden aveva con sé il portafogli di un turista svedese, sottratto dal
l’olandese all’interno della casa vacanze in cui l’uomo alloggiava con la moglie.
Una volta fermato ha detto di essere un venditore di pentole, ma in seguito alla perquisizione della sua auto le forze dell’ordine hanno trovato, oltre a un set di pentole, la refurtiva. Van der Velden è inoltre considerato il presunto responsabile di otto truffe realizzate, appunto, da un venditore di pentole porta a porta. L’arresto è già stato convalidato.
Aveva giocato con Ruud Van Nistelrooy, un’icona del calcio olandese degli ultimi venti anni. Carel van der Velden, 47 anni, era stato un promettente centrocampista con qualche presenza nelle nazionali giovanili ma la sua carriera non era mai decollata. Venerdì è stato fermato dai carabinieri a Canelli, nell’astigiano, con l’accusa di furto aggravato. Van der Velden aveva con sé il portafogli di un turista svedese, sottratto dall’olandese all’interno della casa vacanze in cui l’uomo alloggiava con la moglie. Una volta fermato ha detto di essere un venditore di pentole, ma in seguito alla perquisizione della sua auto le forze dell’ordine hanno trovato, oltre a un set di pentole, la refurtiva. Van der Velden è inoltre considerato il presunto responsabile di otto truffe realizzate, appunto, da un venditore di pentole porta a porta. L’arresto è già stato convalidato e nei confronti dell’ex giocatore olandese è scattato il divieto di dimora nella provincia di Asti. Qualche anno fa, in un’intervista al sito Exprofs, aveva raccontato la sua passione per l’italia: «Ci vengo tutti gli anni, da 14 anni con mia moglie e mio figlio. È il paese più bello».
Non è il primo ex calciatore a trovarsi coinvolto in guai di questo genere. Un anno fa era successo, per lo stesso reato, a Pierre François Dell’aglio, ex giocatore del Torino primavera. Nel 2017 era invece tornato nuovamente in carcere, per una rapina in banca Fausto Lombardi, noto come «il mago dei travestimenti» ed ex granata negli anni 60. L’ex Juve Michele Padovano nel 2011 è stato condannato in primo grado a 8 anni e 8 mesi per per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e ha scontato tre mesi in prigione e otto ai domiciliari. Un altro
ex bianconero, il danese Bendtner è stato condannato a 50 giorni di reclusione per l’aggressione a un tassista.
Da allenatore, Carel van der Velden non è mai riuscito a raggiungere categorie superiori a quelle amatoriali. L’ultima squadra diretta è stata l’everstein, nell’equivalente della prima categoria italiana. Era stato anche assistente tecnico per la squadra B dell’rkc di Waalwjik.da giocatore il calcio che conta lo aveva solo sfiorato, debuttando nella serie A olandese, nel settembre del 1992, con la maglia del Vitesse, squadra di Arnhem, città in cui è nato. Il ricordo calcistico più caro a Carel van der Velden è legato alle due stagioni trascorse al Barnsley, serie B inglese. Forse il momento apicale della sua carriera: sul suo profilo twitter ricondivide spesso una giocata eseguita nella partita contro il Norwich, stagione 95/96: si vede van der Velden recuperare una palla in tackle e lanciare da metà campo il compagno Payton, che scarta il portiere avversario e segna.
Tra il Vitesse e l’esperienza inglese c’era stato il Den Bosch, in cui milita due anni nella seconda divisione olandese. In quelle due stagioni, nella stessa squadra, segnava i suoi primi gol Ruud van Nistelrooy, centravanti della nazionale orange dal 1998 al 2011. Il percorso di Van der Velden non prende la direzione sperata. I resoconti di alcuni siti specializzati riferiscono di problemi disciplinari e di insofferenza ai diversi ritmi di allenamento ai tempi del Barnsley. Lui, invece, in un’intervista recente spiegava che il suo percorso è stato condizionato «dai ripetuti infortuni alla spalla, me la sono slogata tredici volte». Tra i forum dei tifosi del club inglese viene fatta notare una certa tendenza a fornire racconti, a loro dire, disallineati rispetto alla realtà. Citano un passaggio di un’intervista in cui Van der Velden attribuirebbe alla concorrenza del danese Jan Molby il motivo della sua mancata riconferma al Barnsley nel 1997. Effettivamente Molby era passato per quel club nel 1995.