Corriere Torino

Il centrosini­stra chiama i delusi M5S e guarda ai passi di Renzi oltre il Pd

Cantiere 2021, alleanze e possibili scissioni

- Gabriele Guccione

Il cantiere del centrosini­stra per il dopo-appendino muove i primi passi in vista dell’appuntamen­to con le urne nel 2021. E già si trova a dover fare i conti con chi nel Pd strizza l’occhio (per la verità, più a Roma che sotto la Mole) a possibili alleanze con il M5S anche a livello locale, dopo il matrimonio di convenienz­a che ha portato alla nascita del governo gialloross­o. Per frenare sul nascere qualsiasi tentativo di avviciname­nto calato dall’alto, il segretario metropolit­ano Mimmo Carretta ha proposto di indire una consultazi­one tra gli iscritti, il cui esito sotto la Mole appare scontato. Più facile però che la faccenda venga chiusa in una direzione provincial­e, così da rassicurar­e gli alleati storici che il perimetro della proposta con cui il Pd si presenterà agli elettori torinesi tra due anni resterà quello del centrosini­stra: anche se aperto, nel caso, al contributo di quelli che il capogruppo dem in Sala Rossa, Stefano Lo Russo, ha

definito ancora ieri, alla Festa dell’unità, i «delusi di Appendino». Eccezion fatta per il «civico» e più aperturist­a Mario Giaccone («Ci sono temi che ci accomunano»), dai Moderati di Mimmo Portas a «Progetto Torino» di Gianguido Passoni la chiusura verso i 5 Stelle è totale. Così come la certezza nell’autosuffic­ienza del centrosini­stra, sebbene aperto ai post-grillini. «Nel centrosini­stra — mette in chiaro Passoni, già assessore al Bilancio della giunta Fassino — ci sono tutte le energie e le capacità per programmar­e una nuova visione per la Torino di domani, senza piegarsi a chi è al governo in questo momento. Tutte le questioni aperte, dalla ricucitura delle periferie alla stagnazion­e economica della città, sono frutto dei fallimenti di Appendino». Un giudizio condiviso anche dal leader moderato Portas, che definisce «folle» l’idea di sostenere «un Appendino bis, insieme a chi ha distrutto la città»: «Noi restiamo nel centrosini­stra, ma non so se il Pd farà lo stesso...». Con Renzi a un passo dalla scissione, infatti, il rischio di uno sfaldament­o della colazione è dietro l’angolo. Ma non sotto la Mole, dove Lo Russo è speranzoso: «Esiste un centrosini­stra che sta elaborando un progetto per far ripartire Torino, coinvolgen­do le energie migliori e favorendo anche un rinnovamen­to equilibrat­o, un progetto in cui ci sarà spazio anche per raccoglier­e e re-interpreta­re in chiave positiva alcune giuste istanze originarie dei 5 Stelle». Ma questo non vorrà dire stipulare un’alleanza con il M5S. Del resto anche per Marco Grimaldi (Lev) «il giudizio sull’esperienza di Appendino è inemendabi­le: ma alla scarsità di visione e di risultati — avverte — va contrappos­ta una proposta che, facendo autocritic­a rispetto al passato, assicuri un ricambio generazion­ale e, con una visione, traghetti Torino ai prossimi dieci anni».

 ??  ?? Sala Rossa Il centrosini­stra si confronta in vista delle Comunali del 2021. La coalizione presenterà un’alternativ­a ad Appendino
Sala Rossa Il centrosini­stra si confronta in vista delle Comunali del 2021. La coalizione presenterà un’alternativ­a ad Appendino
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Lev Marco Grimaldi
 ??  ?? Moderati Mimmo Portas
Moderati Mimmo Portas
 ??  ?? Pd Stefano Lo Russo
Pd Stefano Lo Russo

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