CINE BUSSOLA
AD ASTRA (durata 124’) La corsa nello spazio dell’astronauta pensieroso Brad Pitt alla ricerca di papà Tommy Lee Jones, disperso durante una missione top secret. Nel 2120 la Terra ha colonizzato la Luna e cerca contatti con gli alieni. Fantascienza para-filosofica. Padri, figli, la ricerca delle radici e di se stesso. L’ambizioso James Gray cita, spettacolarizza. Mette il naso nel futuro. Nebuloso e piatto.
YESTERDAY (durata 117’)
Cosa sarebbe il mondo se i Beatles non avessero lasciato la loro formidabile impronta? L’aspirante rocker assistito dall’ex compagna di scuola innamorata si sveglia dopo un incidente e scopre che l’oblio è caduto sui Fab Four e s’impossessa delle loro canzoni battendo in qualità Ed Sheeran (vero). Divertissement di Danny Boyle. Piacevole. E non così futile come parrebbe.
RAMBO - LAST BLOOD (durata 100’)
Rambo ha una certa età e vive in un ranch in Arizona. Doma cavalli, si strugge di rimpianti e protegge la nipotina. Ma quando l’agnello finisce in mano ai lupi scatena il finimondo. Eccesso di sangue, psicologie tirate via. Più pancia che cervello. Ma la violenza è così estrema da sembrare buffa, un videogame. E poi, che cosa non si perdona a quel furbacchione di Stallone?
DORA E LA CITTÀ PERDUTA (durata 102’)
Più tv che cinema. Le avventure (vicine al musical) di Dora, la ragazzina esploratrice, figlia di esploratori ecosostenibili, vissuta nella giungla che deve salvare mamma e papà, sventare i piani dei malvagi e ritrovare la Città perduta. Dalla celebre serie tv. Con Isabela Moner e le star Benicio Del Toro ed Eva Longoria. SHAUN, VITA DA PECORA - FARMAGEDDON (durata 86’) Animazione fantasy: il cosmo nella fattoria. Nel sequel del successone Shaun, la pecorella attira-guai nata 25 anni fa come spalla di Wallace e Gromit deve sventare insieme al gregge e al cane pastore il Farmageddon nella bella tenuta e rispedire al mittente la piccola aliena bluastra. Anche le pecore si possono proporre come supereroi. L’ago della bilancia è il box office.
VIVERE (durata 103’)
Analisi del senso di colpa, uno dei temi preferiti di Francesca Archibugi che parla stavolta di sentimenti e affollate solitudini. L’insegnante di danza Micaela Ramazzotti e il freelance Adriano Giannini cercano di ricomporre la famiglia e di rianimare la loro love story. Roma seducente e acciaccata sullo sfondo.
DRIVE ME HOME (durata 100’)
Il viaggio per ritrovare se stessi, tra la Germania e la Sicilia, dalla periferia al centro, dal cuore al cervello. Un road movie plastico e polveroso con due amici tardo vitelloni (Marco D’amore e Vinicio Marchioni, bravi) che decidono di partire per mettersi faccia a faccia con la natura e ribellarsi con l’andamento lento alle regole, alle convenzioni e alla vita sfrontata di Internet & Co.
C’ERA UNA VOLTA A... HOLLYWOOD (durata 161’)
Nono kolossal di Quentin Tarantino, impaginatore seriale di cine-suggestioni. Non il migliore. La città degli angeli e dei piccoli cesari nel 1969. Gli studios, gli hippy, le feste in piscina, le bimbe prodigio, Bruce Lee, Sharon Tate e Polanski. Storia di Dalton (Leo Dicaprio) e Booth (Brad Pitt), il divo western e lo stuntman. Tutto freddo, senza direzione. I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA (durata 90’) Con un titolo italiano che ricorda Renato Zero, il terzo capitolo dell’eterna love story di Anne e Jean-louis che si rincorsero dalla Normandia alla Costa Azzurra in Un uomo, una donna (1966). Il mistero dei sentimenti. Claude Lelouch applica il tocco magico alla terza età. Con Trintignant e Anouk Aimée, ultra ottantenni, è ancora sciabadabadà.
BURNING - L’AMORE BRUCIA (durata 148’)
Triangolo coreano con mistero. L’incontro di due ragazzi nei dintorni della Seul para-occidentale. La commedia romantica sfocia nell’enigma sulla complessità sociale e la caducità dei rapporti umani. L’affresco di Chang-dong Lee ha spessore, è magnetico. Ma la trama resta improbabile.
IT - CAPITOLO 2 (durata 165’)
Ventisette anni dopo i fatti raccontati da Stephen King, Pennywise, il clown assassino, torna a Derry, inesistente cittadina del Maine e si ritrova di fronte i ragazzi del Club dei Perdenti ormai adulti. Riaffiorano i traumi infantili, gli incubi, le paure mai rimosse. Andy Muschietti cede nel finale, quando gli intrepidi scendono all’inferno. Jessica Chastain la migliore.
MARTIN EDEN (durata 129’)
In una Napoli senza tempo, in corsa attraverso gli eventi del Novecento, la favola amara di Martin Eden, il marinaio che per amore di una bambolina aristocratica divenne scrittore, incontrò gli ideali socialisti e si distrusse nell’individualismo. La maschera letteraria serve a guidare una storia con molti significati. Luca Marinelli fa un figurone