Arrestato per l’estorsione a Lentini
‘Ndrangheta: ricercato da luglio, la guardia di finanza l’ha trovato a casa
Aveva fatto un buco nel muro di cemento che proteggeva la sua abitazione, tra i campi di Carmagnola, attraverso il quale si poteva passare furtivamente nel giardino confinante, di un parente, un passaggio che aveva poi rimurato, chissà se sentendosi al sicuro: invece, giovedì sera, i militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza hanno trovato Alessandro Longo, 40 anni, proprio a casa sua. Aveva fatto perdere le tracce dal 29 luglio, quando nei suoi confronti era stato emesso un provvedimento di fermo: è accusato di ● Gigi Lentini, 50 anni, di Carmagnola, ex ala del Toro
● Passò al Milan con un’operazione da 65 miliardi di lire associazione mafiosa e di un’estorsione da 100.000 euro ai danni dell’ex calciatore di Toro e Milan Gianluigi Lentini. Contestazioni formulate nell’ambito dell’inchiesta «Carminius», nata dalle attività di guardia di finanza e Ros dei carabinieri, e coordinata dai pubblici ministeri della dda Monica Abbatecola e Paolo Toso. Lo scorso marzo l’indagine aveva portato a un blitz con 17 arresti, per le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella provincia sud di Torino: e accuse che, a vario titolo, andavano dall’associazione mafiosa all’estorsione, fino al traffico di droga.
Secondo la Procura, «con minaccia implicita di ritorsioni», Longo avrebbe costretto Lentini «a versagli la somma di 100.000 euro, tramite stipula di un simulato contratto di mutuo». Nella sostanza, l’ex giocatore granata avrebbe sborsato i soldi, senza mai chiederne la restituzione. Ma lui, tramite l’avvocato Adriano Favero, ha sempre sostenuto la correttezza del mutuo, che pure fu firmato senza alcuna garanzia. Ora Longo aspetta l’udienza di convalida del fermo davanti al gip di Asti. On line
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