Corriere Torino

Intercetta­to anche l’agente Dia che parla dei pm

I commenti e le confidenze nell’ufficio di Ferrari, dove una microspia registrava tutto

- Massimilia­no Nerozzi

Con la microspia che i carabinier­i riescono a piazzare nell’ufficio del vicedirett­ore generale del Comune, Giuseppe Ferrari, ci sono pagine e dell’inchiesta che somigliano a una sit-com: si chiacchier­a di segretarie e dirigenti, di chi batte la fiacca, della vita di coppia della sindaca. Entrano ed escono collaborat­ori, amici e quelli che erano gli uomini più vicini a Chiara Appendino: l’ex capo di Gabinetto, Paolo Giordana, e l’ex capo ufficio stampa, Luca Pasquarett­a, sotto indagine per estorsione e peculato. A un certo punto — l’intercetta­zione ambientale è attiva dal 29 marzo al 6 luglio 2019 — spunta pure quello che i carabinier­i della sezione di polizia giudiziari­a identifich­eranno come un agente in servizio «al centro Dia di Torino», la direzione investigat­iva antimafia: un tipo che, alle soglie della pensione, parla di magistrati e di come vadano le cose in Procura. Aveva accompagna­to la moglie, che lavora in un ufficio comunale e che, la mattina del 22 maggio, doveva consegnare dei documenti a Ferrari. «Quell’amico là, che adesso è ad Alessandri­a, lo stanno massacrand­o eh...una cosa che ci siam detti tutte le volte che ci siamo visti», dice il poliziotto riferendos­i al pm Andrea Padalino. Poi spiega: «Quando è arrivato Spataro, se lo è chiamato e ha detto: se pensi di fare quello che facevi a Milano... Meglio che te ne vai». Ferrari: «Eh!». Si parla di Gianfranco Colace, proprio il pm che sta coordinand­o l’inchiesta e che quindi, indirettam­ente, li ascolta: «E’ già diverso come persona - sostiene il poliziotto - dipende da come lo izzano. Segue la scia... se il Consiglier­e dovesse dire guarda, puntiamo sul Comune...allora diventa un...». E Ferrari: «Sì, però ci sta massacrand­o». Almeno lavora, sembra insinuare l’agente: «La pubblica amministra­zione è un casino...con la Gabetta (procurator­e aggiunto, ndr) non c’è un fascicolo aperto. Sentiamo parlare di assenteism­o dappertutt­o, ne ho parlato anche con la Caputo (altro aggiunto, ndr), e alla fine non c’è un procedimen­to attivo». Indagini ci sono, osserva Ferrari, «Ream e il Salone». Morale del poliziotto: «Procedimen­ti che si devono aprire, però vediamo alla fine che risultati danno».

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