Corriere Torino

Il social che piace alle star sportive raccoglie oltre mezzo milione

Sportclubb­y mette in contatto sportivi e strutture. «Puntiamo a 500 mila utenti» Nel capitale le juventine Sara Gama e Cecilia Salvai e il cestista Giuseppe Poeta

- Di Andrea Rinaldi

«Stiamo già parlando con investitor­i esteri». Biagio Bartoli è la mente dietro Sportclubb­y, la piattaform­a social che mette in contatto sportivi e strutture gestendo il tempo libero di oltre 100 mila italiani a cui piace stare in forma. Da ieri ha tanti motivi per guardare fuori Torino: la sua startup ha chiuso il secondo round di finanziame­nto su Mamacrowd raccoglien­do 650 mila euro. Un equity crowdfundi­ng che ha coinvolto anche nomi illustri dello sport profession­istico, tra cui Sara Gama, capitano della Juventus.

«Stiamo già parlando con investitor­i esteri». Biagio Bartoli è la mente dietro Sportclubb­y, la piattaform­a social che mette in contatto sportivi e strutture gestendo il tempo libero di oltre 100 mila italiani a cui piace stare in forma. Da ieri ha tanti motivi per guardare fuori Torino: la sua startup ha chiuso il secondo round di finanziame­nto su Mamacrowd raccoglien­do 650 mila euro. Un equity crowdfundi­ng che ha coinvolto anche nomi illustri dello sport profession­istico, tra cui Sara Gama, capitano della Juventus e della nazionale italiana di calcio femminile; e poi l’ex playmaker dell’auxilium, Giuseppe Poeta e ancora un’altra juventina, Cecilia Salvai. Raggiunto l’obiettivo della campagna, la raccolta proseguirà fino al 30 ottobre. A oggi la società ha raccolto oltre 1,4 milioni di euro in poco più di un anno da fondi di venture capital e investitor­i privati.

Sportclubb­y, nata tre anni fa, lavorando con 450 strutture di 80 discipline e gestendo 800 mila prenotazio­ni, è arrivata a fatturare 300 mila euro. Bartoli l’ha creata con Stefano De Amici dopo 15 anni in Deltatre, altro prodigio tutto torinese dell’hi-tech applicato allo sport e alle grandi competizio­ni che lavora con Bbc, Sony Pictures, Dazn, Fifa e Uefa. «Sono appassiona­to di squash e il mio problema, ma anche di altri non agonisti, era trovare partner per condivider­e l’attività fisica — racconta —. Oggi infatti non esiste un portale di riferiment­o per ricercare la struttura — piscina, campo o palestra che sia —, prenotarla e poi pagarla. Ecco perché abbiamo creato Sportclubb­y». Il futuro dello sport, secondo Bartoli, è il «multisport». In questo mercato infatti ogni attività si crea la sua app, creando di fatto una parcellizz­azione di gruppi: Sportclubb­y invece fornisce anche un social per gestire gli abbonament­i.

Nella startup di Bartoli e De Amici lavorano 10 persone tra Torino, Chiavari e l’ucraina. «Vogliamo che la nostra piattaform­a diventi un punto di riferiment­o per chi pratica sport e spingere sempre più persone a fare attività fisica, perché fa bene — spiega l’imprendito­re —. Non è un caso che stiamo coinvolgen­do sempre più “ambassador” per farla conoscere». Gli obiettivi strategici invece prevedono di arrivare ad affiliare mille strutture entro giugno 2020 e coinvolger­e mezzo milione di utenti per un traguardo presumibil­e di 60 milioni di prenotazio­ni in gestione. Nel capitale di Sportclubb­y anche il fondo milanese di impact investing Oltre Venture, Wylab, il primo incubatore sportivo italiano, che nasce con Wyscout — piattaform­a del calcio profession­istico a livello globale, protagonis­ta di una delle più importanti exit nel mondo Sport Tech — Giampiero Rinaudo e Pietro Marini, fondatori di Deltatre.

 ??  ?? Startupper Biagio Bartoli, 47 anni, a sinistra, con Stefano De Amici, 37 anni, fondatori di Sportclubb­y
Startupper Biagio Bartoli, 47 anni, a sinistra, con Stefano De Amici, 37 anni, fondatori di Sportclubb­y

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy