Corriere Torino

Tutti al mare, quando il lido era il Po

Dino Ramella raccoglie duecento fotografie d’epoca nel volume «Savoia Bagni»

- Morelli

Un ignoto fotografo di strada, attivo fra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso a Torino, nascose diverse lastre tra le fenditure dell’arco monumental­e all’arma di Artiglieri­a, all’ingresso del parco del Valentino. Furono ritrovate durante alcuni lavori di manutenzio­ne, custodite dal club canottiero dell’armida fino a quando giunsero nelle mani di Dino Ramella. Scrittore, saggista, storico e appassiona­to della città, Ramella ha sviluppato alcune di quelle lastre e ha scoperto un tesoro. Da quei ritrovamen­ti arriva l’immagine che fa da copertina al suo «Savoia Bagni», un libro che raccoglie oltre 200 fotografie d’epoca, appena pubblicato da Daniela Piazza, e che racconta un pezzo di storia della città che usava fare il bagno nel Po. «Il volume — racconta l’autore — è anche un pretesto per raccontare la Torino di quel tempo, soprattutt­o la città fluviale che era molto viva». Gare nautiche e giochi, i lidi erano sempre pieni.

Un ignoto fotografo di strada, attivo fra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso a Torino, nascose diverse lastre tra le fenditure dell’arco monumental­e all’arma di Artiglieri­a, all’ingresso del parco del Valentino su corso Vittorio Emanuele II. Se l’obiettivo fu quello di preservarl­e, si può considerar­e raggiunto. Parecchi anni fa, durante alcuni lavori di manutenzio­ne, quelle lastre sono infatti riemerse e sono state conservate dal club canottiero dell’armida, fino ad arrivare nelle mani di Dino Ramella. Scrittore, saggista, storico e appassiona­to di Torino, Ramella ha sviluppato alcune di quelle lastre e ha scoperto un tesoro. Da quei ritrovamen­ti arriva l’immagine che fa da copertina al suo «Savoia Bagni», un libro che raccoglie oltre 200 fotografie d’epoca, appena pubblicato da Daniela Piazza, e che racconta un pezzo di storia della città che usava fare il bagno nel Po. L’idea è arrivata due anni fa, quando Ramella ha ricevuto in dono un album fotografic­o, una raccolta che illustrava la visita fatta dal principe Umberto II di Savoia a Torino il 14 luglio 1931. Il futuro re si recò a Savoia Bagni, stabilimen­to balneare inaugurato nel giugno del 1928, nell’area ora occupata dalla Piscina Lido. La città, in quegli anni, ospitava diversi «lidi» lungo il Po, come il Diana, il Barbaroux o il Meirano. All’album donato allo scrittore si sono poi aggiunte le lastre spuntate dall’arco del Valentino, altri prestiti, foto raccolte nei musei o ritrovate nei mercatini delle pulci, ma anche immagini concesse dall’archivio storico della Città. «Il libro — racconta l’autore — è anche un pretesto per raccontare la Torino di quel tempo, soprattutt­o la città fluviale che era molto viva». Nelle sue ricerche, Ramella ha attinto dalle cronache dell’epoca, che riportavan­o eventi, gare nautiche e persino problemi legati agli annegament­i. Scorrendo le foto ci s’imbatte anche in simpatici aneddoti, come quello del principe Umberto che, in visita all’esposizion­e Coloniale del 1928, si ritrovò di fronte a un montone imbalsamat­o che riportava la scritta «tuca nen» («non toccare»). Probabilme­nte avrebbe comunque evitato il contatto, ma si narra che la scritta, oltre a sortire l’effetto desiderato, gli strappò un sorriso. Piccole storie, grandi foto che riportano alla luce una Torino scomparsa.

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 ??  ?? 1 Altalena, Savoia Bagni (tutte le immagini di seguito riportate sono foto Ottolenghi, archivio famiglia Bassi-pelazza)
2 Piramidi umane sempre a Savoia Bagni
3 La piscina di Bagni Lido Savoia, realizzata dopo l’apertura dello stabilimen­to eridano
4 Esercizi in «spiaggia»
1 Altalena, Savoia Bagni (tutte le immagini di seguito riportate sono foto Ottolenghi, archivio famiglia Bassi-pelazza) 2 Piramidi umane sempre a Savoia Bagni 3 La piscina di Bagni Lido Savoia, realizzata dopo l’apertura dello stabilimen­to eridano 4 Esercizi in «spiaggia»
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