Nuova Ztl in ritardo Al dossier dell’arpa mancano i dati di Palazzo Civico
Il Comune ha legato la decisione ai risultati
La polemica sulla nuova Ztl prolungata e a pagamento si fa sempre più accesa. «È un provvedimento atto solo a fare cassa», tuonano i commercianti e la Regione Piemonte, che ora minaccia il Comune di far venir meno gli stanziamenti previsti per Palazzo Civico. La sindaca Chiara Appendino ha un solo modo per smarcarsi da queste accuse: presentare il famoso studio commissionato all’arpa che dovrebbe dimostrare come il progetto di «Torino centro aperto» sia una manna dal cielo dal punto di vista ambientale, come tra l’altro continua a sostenere con l’assessora alla Viabilità Maria Lapietra. Peccato che di quello studio, promesso per giugno, non vi sia ancora traccia. A domanda diretta posta all’assessore all’ambiente Alberto Unia, lui risponde: «Non c’è ancora». Non solo non è ancora nelle mani degli uffici municipali: non è pronto. E questo non per un’inerzia dell’agenzia regionale per la protezione ambientale, ma del Comune stesso: sono mesi, infatti, che i primi aspettano dei dati dai secondi per completare l’analisi. Ora, sembra che qualcosa si stia muovendo: «Lo studio è in elaborazione, ma va a rilento perché ci stiamo occupando della questione del protocollo padano e della qualità dell’aria». Sono arrivati i dati tanto attesi? «In parte — aggiungono dall’arpa —. Stiamo lavorando con Palazzo Civico per avere i dati puntuali». Insomma, i più maliziosi potrebbero pensare che da via Milano non vogliano proprio fornire all’agenzia i numeri mancanti per completare lo studio. D’altronde, la prima analisi sul tema, quella fatta da 5T, ha dimostrato come la nuova Ztl prolungata fino alle 19.30 e con un ticket d’entrata fino a cinque euro, che varia in base alla quantità di emissioni del proprio veicolo, non porti alcun beneficio nella lotta allo smog. Anzi, rischierebbe anche di aumentarlo nel caso in cui le automobili, come sempre sostenuto dai commercianti, iniziassero a percorrere il perimetro esterno del centro per evitare di pagare la tassa. Appendino, poi, allo studio dell’arpa ha legato a stretto filo il destino del nuovo progetto della Ztl. Durante una riunione con le associazioni di categoria l’ho ha infatti definito «decisivo»: «Eravamo noi e tre assessori comunali — afferma il presidente di Confesercenti, Giancarlo Banchieri —. In quell’incontro ci ha spiegato come lo studio fosse determinante per l’avanzata del progetto: nel caso in cui avesse dimostrato i benefici nella lotta allo smog, sarebbe andata avanti, se no, si sarebbe fermata». Peccato, però, che di quell’analisi costi-benefici tutta torinese non via sia ancora traccia. E che la stessa Arpa non riesca a dire quando sarà pronta. Quello che è nero su bianco, invece, è quel tesoretto da 3,8 milioni che Appendino pensa di guadagnare dalla nuova Ztl, tanto da inserirlo nel canovaccio del bilancio di previsione 2020. Appare però ottimistica la nuova data di partenza, la prossima primavera: l’iter del project financing deve ancora terminare, dovrà poi passare in giunta un delibera di pubblico interesse e si dovrà indire il bando.