«Ho ucciso un uomo, starò via un po’ di tempo»
Pinerolo, ha sparato al suo vicino. I due avevano litigato per un parcheggio
Dopo aver ucciso il vicino di borgata con due colpi di fucile, è sceso in paese, a Pinasca. E al bar, mentre beveva un amaro, ha detto agli altri clienti: «Se non mi vedete più per un po’, non vi preoccupate: ho appena ucciso un uomo. Starò via qualche anno». È durata tutta la notte, e si è svolta a mille metri di quota nei boschi, la caccia dei carabinieri all’assassino di Assuntino Mirai, 66 anni, agricoltore originario di Castiglione Torinese che viveva a Case sparse, nella zona del Crò, in in mezzo alla boscaglia del Pinerolese. Stefano Barotto, 69 anni, ex muratore, si è arreso soltanto all’alba. Dopo aver ammazzato l’uomo che viveva nella casa vicina alla sua, per un posto auto, ha vagato per ore. Ha abbandonato l’arma e la sua Renault ed è sparito. È tornato nella sua abitazione in borgata Mercateria, a Pinasca, all’alba. I militari, che avevano isolato e circondato l’area con 60 uomini, lo hanno ammanettato dopo avere aspettato che fosse disarmato. Barotto, pregiudicato, è accusato di omicidio premeditato. Il fermo è stato firmato ieri dalla pm Rossella Salvati. Il 70enne si è rifiutato di rispondere all’interrogatorio.
Al delitto ha assistito la moglie della vittima, che è sotto choc. La lite tra Mirai e Barotto è nata per un motivo banale: una macchina posteggiata in un angolo delle strada sterrata che intralciava la viabilità. Non era la prima volta che i due vicini di casa litigavano per questo e altri motivi futili. Dopo aver discusso, nel pomeriggio di venerdì, i due anziani verso le 16 sono venuti alle mani. Poi sono tornati nelle rispettive abitazioni. Barotto è andato a prendere il fucile, che aveva in casa, e ha aspettato, due ore dopo, che Mirai tornasse. L’ha freddato per la strada intorno alle 18, con almeno due colpi del suo fucile da caccia, alla gamba e alla gola. Il rumore degli spari è stato avvertito a distanza, è riecheggiato nelle borgate vicine facendo partire le segnalazioni di allerta ai carabinieri. I militari sono intervenuti con il nucleo cinofili, per cercare il killer nei boschi, a piedi. E per le strade con posti di blocco. Dopo essere andato al bar a vantarsi dell’omicidio, Barotto ha dormito in una grotta. Stremato dal freddo e dalla fatica, è tornato a casa prima che facesse giorno.