Corriere Torino

STA PER ARRIVARE LA DELUSIONE? NON DARTI SUBITO PER VINTA

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sono di corsa e quando è scattata la possibilit­à di farlo, perché nel tratto compreso fra via Bertola e via Santa Teresa il divieto di sosta cessa di esistere dopo le 19.30. Una sosta di una mezzora, perché poi sono ripartita e ho messo l’auto dove avrebbe potuto stare anche la mattina successiva. Solo che giorni fa mi è arrivata a casa una multa. Risale allo scorso 3 agosto. Alle 19.42 sono passati i vigili - immagino senza scendere dalla loro auto, perché non ho trovato alcun verbale sul parabrezza - e mi hanno sanzionata per divieto di sosta all’altezza del civico 25. Sono stata sorpresa, ero certa di essere nel giusto. Sono scesa (abito a due passi), ho verificato. All’inizio del marciapied­e c’è un cartello che avvisa: sosta vietata dalle 8 alle 19.30. Arriva sino al 25, dove poi c’è un’area riservata al carico e scarico, dopo di che c’è un altro cartello che avvisa: sosta vietata dalle 7 alle 20. Francament­e mi sfugge il motivo di una simile complicazi­one. E altrettant­o francament­e continuo a pensare che la multa appena ricevuta sia un errore. A questo punto, che fare? pagare in silenzio? pagare e ricorrere (ma si può) o ricorrere e aspettare? Perché il giudice di pace è una via e il prefetto pure, ma sul plico c’è scritto che se il prefetto ricusa potrei dover pagare il doppio della sanzione. Non mi sembra una tutela dello stato nei miei confronti. Ma, ha ragione chi pensa che il Comune voglia solo fare cassa?

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