Sicurezza e igiene, la procura indaga sul lavoro dei rider
Per il momento non ci sono ipotesi di reato. Il fascicolo è stato aperto dal pm Pacileo
Dopo la Procura di Milano anche i magistrati torinesi hanno deciso di aprire un’indagine sul fenomeno dei rider, i fattorini che pedalano in lungo e in largo per la città per consegnare cibo a domicilio. Ad avviare l’inchiesta è stato il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, titolare del pool che si occupa - tra le altre cose della tutela dei lavoratori e dei consumatori e della sicurezza alimentare. Al momento non ci sono ipotesi di reato e neppure indagati. Si tratta di un «fascicolo esplorativo» che mira a far luce su un fenomeno sempre più in espansione. Gli inquirenti, infatti, temono che questo tipo di lavoro a cottimo, con paghe molto basse, porti come conseguenza immediata problemi di sicurezza, perché il rider è spinto a correre oltre i limiti, senza rispettare le regole, per incassare il più possibile. Sono due i profili investigativi: quello antinfortunistico e la salvaguardia delle norme igienico-sanitarie dei cibi che vengono trasportati. Il primo filone mira a tutelare i rider stessi, ai quali non viene dato alcunché in dotazione. E dunque girano per le strade senza caschi, spesso con bici e freni non adatti, senza luci la sera, privi di catarifrangenti e con scarpe inadeguate. A occuparsi degli accertamenti saranno gli agenti del reparto radiomobile della polizia municipale, i quali sono stati delegati a svolgere controlli a campione: dovranno fermare i rider per strada e chiedere che tipo di attività svolgono, quante ore lavorano, quali sono le regole d’ingaggio imposte dalle società che commissionano il trasporto del cibo e come sono organizzati sulle piattaforme. I ciclofattorini non sono inquadrati come lavoratori subordinati, ma un recente decreto legge ha esteso alle piattaforme di food delivery gli obblighi dei datori di lavoro sugli adempimenti in tema di sicurezza. Quindi si tratta anche di capire se i rider siano mai stati convocati per visite mediche preliminari per valutare il loro stato di salute o se abbiano o meno ricevuto una formazione per quanto riguarda le norme del codice della strada. Il secondo filone dell’inchiesta, invece, vuole approfondire gli aspetti igienico-sanitari dei contenitori utilizzati per il trasporto del cibo, nei quali, ad esempio, vengono portati - senza distinzione e in successione piatti freddi e caldi.