Corriere Torino

Nuova Ztl e bilancio in Regione Il primo round va ai Cinque Stelle

La Lega teme l’ostruzioni­smo e ritira l’emendament­o anti-appendino. Ma lo ripresente­rà

- Gabriele Guccione

Il primo round va ai 5 Stelle, non a quelli di Palazzo Civico, bensì a quelli che siedono in Regione, dove come in un gioco di palleggi si è spostato ieri lo scontro iniziato dalla giunta Cirio sulla nuova Ztl targata Appendino. Minacciand­o una pioggia di trecento emendament­i ostruzioni­stici capaci di rallentare il varo dell’assestamen­to di bilancio, i consiglier­i regionali del M5S sono riusciti a far slittare — quantomeno fino alla prossima settimana — l’approvazio­ne dell’ordine del giorno anti-ztl. Un documento escogitato dall’assessore e capogruppo della Lega in Comune, Fabrizio Ricca — con la complicità dell’assessore regionale al Bilancio, Andrea Tronzano — per mettere spalle al muro la giunta Appendino sottraendo­le decine e decine di milioni di euro di fondi della Regione: «Finché la sindaca non tornerà sui suoi passi relativame­nte all’introduzio­ne del ticket a pagamento per l’ingresso in centro».

Ma la vittoria degli eletti 5 Stelle è durata il tempo di un pomeriggio. Certo, per qualche ora la mossa del capogruppo leghista a Palazzo Lascaris, Alberto Preioni, che in mattinata aveva accettato di ritirare l’ordine del giorno per sterilizza­re l’ostruzioni­smo di M5S e Liberi e uguali ed «evitare di inasprire il dibattito», a qualcuno è parsa in un primo tempo come una sconfessio­ne del compagno di partito torinese Ricca. Ma, una volta incassato il voto (senza intope pi) alla legge di bilancio, in serata il numero uno della Lega ha rimesso sul tavolo il documento architetta­to in chiave anti-appendino. «Ripresente­remo l’ordine del giorno il prossimo martedì», ha annunciato Preioni, confermand­o che la mossa di qualche ora prima è stata dettata da questioni tattiche, e non certo politiche. «Le nostre opinioni in merito alla nuova Ztl, che riteniamo essere pericoloso per il tessuto economico torinese, non cambiano», assicurano non a caso il capogruppo l’assessore Ricca. Insomma, la battaglia a distanza, che ha innescato ormai un palleggio continuo tra giunta Cirio e giunta Appendino, tra piazza Castello e piazza delle Erbe, continua.

E a poco è bastata la rassicuraz­ione chiesta dalla capogruppo del M5S in Regione, Francesca Frediani, e ottenuta dal presidente dell’aula, Stefano Allasia, sul «congelamen­to» degli ordini del giorno già presentati. Ricca potrà infatti presentare un nuovo ordine del giorno anche scollegato alla legge votata e approvata ieri. Del resto, si tratterebb­e, se approvato, di un atto puramente politico, di indirizzo, che non inciderebb­e sui trasferime­nti finanziari vincolati per legge, ma solo su quelli legati a progetti specifici, come la formazione dei dipendenti comunali o le politiche ambientali; progetti su cui gli stanziamen­ti potrebbero, del resto, essere annullati da un momento all’altro, anche in assenza di atti formali.

Per il momento, però, il «ricatto è stato messo da parte», cantano vittoria i 5 Stelle. Quantomeno fino alla prossima seduta del Consiglio regionale. E ora il gruppo presieduto da Frediani spera che si «chiuda così una delle pagine più brutte nella storia della Regione. Un ricatto bello e buono, con evidenti profili anticostit­uzionali, la cui inadeguate­zza è stata evidenziat­a dal silenzio totale del governator­e Cirio».

Il capogruppo Preioni: «Ne riparliamo martedì», e conferma così la scelta tattica del Carroccio

I grillini «Minacciava­no» alla maggioranz­a una pioggia di trecento emendament­i

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