Joint venture tra Cnhi e Nikola Nasce il camion del futuro
Liccardo (Iveco): «Per la produzione coinvolti gli impianti italiani ed europei»
Anche Torino farà la sua parte nei camion del futuro. Qui Cnhi costruirà la sua fabbrica di batterie e qui nasceranno nuovi assali elettrici destinati ai mezzi pesanti della controllata degli Agnelli. E sempre gli stabilimenti sabaudi di Case New Holland avranno un ruolo — assieme agli altri tre italiani e agli altri 3 nel resto d’europa — nell’assemblare il Nikola 3, il truck elettrico e a fuel cell a idrogeno che tra quattro anni correrà sulle strade del Vecchio continente. Il nuovo mezzo infatti sarà il prodotto della joint venture paritetica tra Cnhi e Nikola, startup nata in Arizona e focalizzata sulla mobilità elettrica.
Si tratta del primo camion di questo genere in Europa: avrà un’autonomia fino a 500 chilometri per la versione full electric e fino a mille nella versione a idrogeno. La fase dei test su strada nella versione elettrica comincerà a metà del 2020, con il lancio al pubblico previsto durante la fiera dei veicoli commerciali di Hannover a settembre dello stesso anno e le consegne ai clienti nel 2021. Per quanto riguarda i mezzi a fuel cell a idrogeno invece bisognerà aspettare un po’ di più: i prototipi si vedranno nell’ambito del programma europeo H2 Haul nel 2021 per poi andare in produzione nel 2023.
«È il tempo che ci serve per assicurare l’affidabilità e la durabilità di queste tecnologie. Ci sono già dei truck fuel cell in America, la tecnologia è provata ma — ha spiegato Gerrit Marx, presidente veicoli commerciali e speciali di
Cnh Industrial — dobbiamo farla rientrare in una catena di fornitura che richiede un paio di anni per essere implementata in Europa».
L’obiettivo è crescere dell’1% all’anno nel settore dei mezzi pesanti per i prossimi cinque anni. «Abbiamo già ricevuto molti ordini in Europa, più di quanti siamo in grado di produrne al momento. Siamo sold out per molti anni», spiega Trevor Milton, ceo di Nikola, che deve il suo nome a Nikola Tesla, ingegnere dell’800 pioniere dell’elettromagnetismo. «Nulla a che vedere con l’altra Tesla, quella di Elon Musk», sorride Milton.
«Abbiamo già ricevuto molti ordini in Europa, più di quanti siamo in grado di produrne al momento. Siamo sold out per molti anni», dice l’ad. Il luogo di produzione di Nikola Tre non si conosce ancora: «Stiamo valutando dove produrla in Europa, potrebbero essere coinvolti più stabilimenti, anche in Italia», sottolinea Marco Liccardo, responsabile della divisione prodotti medio-pesanti di Iveco.
Cnh Industrial crede molto nell’alleanza in cui ha investito 250 milioni di dollari. «Quella con Nikola è una partnership unica, che guarda al futuro. Porterà benefici ambientali tangibili a chi si occupa di trasporti a lungo raggio in Europa», specifica il ceo Hubertus Muhlhauser. «Iveco non produrrà camion elettrici perché saranno a marchio Nikola, non ci sarà nessun conflitto. È una partnership perfetta», osserva Marx.