Bremer si racconta al Brasile: «Questo sarà il mio anno»
La fazenda, i provini e lo sbarco in Italia. «L’allenatore me lo ripeteva sempre mentre imparavo»
Gleison Bremer è uno di quei giovani che hanno la cosiddetta «testa giusta» per emergere. Lo si è capito sentendolo parlare nell’intervista con Andersinho Marques, in un collegamento live su Instagram. Il difensore brasiliano del Torino, personaggio principale di questi giorni per il gol da tre punti siglato in casa del Genoa, ha ripercorso la sua carriera partendo dalle (umili) origini per arrivare al promettente presente. «Sono partito da una fazenda, aiutavo mio padre nell’allevamento di animali. Poi ho fatto alcuni provini nel circondario di San
Paolo: mi ha preso il Desportivo Brasil, lì mi ha notato il San Paolo che mi ha inserito nel suo settore giovanile. Poi sono passato all’atletico Mineiro: un anno e mezzo e poi il grande salto al Toro». La prima stagione è stata di apprendistato: «Non ho giocato per mesi, Mazzarri diceva che avrei dovuto adattarmi alla lingua e alla tattica perché quella attuale sarebbe stata la mia annata. Così è stato, anche grazie ai compagni. Sirigu mi ha sempre consigliato di lavorare senza fare polemica. Il suo vice Ichazo, che poi è andato via, mi ha aiutato con la lingua. E poi ho imparato molto dai difensori più esperti come Nkoulou, un giocatore pazzesco».
Il presente ha visto il Toro rilanciarsi a Genova grazie al suo gol. «Mi sono passate tante immagini nella testa mentre andavo a festeggiare con Gianluca, il fisioterapista che aveva previsto il mio gol. Ci stiamo riprendendo dopo un periodo non felice: crediamo ancora di poter lottare per l’europa, ma dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse una finale».
Intanto, c’è da registrare anche un comunicato dell’unione Club Granata, dopo una riunione con Torino e Digos nata per scongiurare altri episodi di violenza all’interno dello stadio (dopo Torointer). «Il Torino ci ha garantito massimo impegno nella prevenzione: siamo parzialmente soddisfatti, nell’attesa invitiamo i tifosi a recarsi senza timore allo stadio».
Dopo il gol al Ferraris «Dovevo abbracciare il fisioterapista: Gianluca aveva previsto tutto»