Meno 400 mila euro per le biblioteche e un milione in meno per l’assessore Pironti Il Comune taglia cultura e innovazione
Ridotti i fondi anche per musei e fondazioni L’assessora Leon: puntiamo sugli sponsor
Circa 400.000 euro in meno rispetto al bilancio preventivo del 2019. È questa la previsione di spesa che per il prossimo anno il Comune di Torino immagina per la cultura, ma con l’intento di recuperare i soldi mancanti nel corso del 2020, attraverso entrate e sponsorizzazioni. Tagli pesanti alle Biblioteche Civiche. È questo circuito, infatti, che allo stato attuale delle disponibilità subisce la riduzione maggiore alla voce «acquisto libri e periodici», passando dai 525.000 euro del 2019 ai 130.000 euro del 2020. Non va meglio all’innovazione: un milione di euro in meno sul sistema informativo comunale, dallo sviluppo di nuovi software agli strumenti digitali per i dipendenti.
Circa 400 mila euro in meno rispetto al bilancio preventivo del 2019. È questa la previsione di spesa che per il prossimo anno il Comune immagina per la cultura, ma con l’intento di recuperare i soldi mancanti nel corso del 2020, attraverso entrate e sponsorizzazioni.
Il bilancio preventivo, comunque, deve essere ancora approvato, ma l’assessora alla cultura, Francesca Leon, è ottimista per il futuro.
Si tratta, in generale, di un vuoto colmabile, che riguarda principalmente le biblioteche civiche. È questo circuito, infatti, che allo stato attuale delle disponibilità subisce la riduzione maggiore alla voce «acquisto libri e periodici», passando dai 525 mila euro del 2019 ai 130 mila euro del 2020. Sono in corso, però, i contatti con la Regione per integrare le biblioteche civiche con il Sistema bibliotecario metropolitano (Sbam), per la quale era già stato firmato un protocollo d’intesa ad aprile. Nel frattempo va avanti la progettazione del nuovo sito web, la cui prima versione arriverà a marzo con l’obiettivo di concludere il restyling, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, entro giugno. «Abbiamo un anno — rassicura
Leon — per recuperare le risorse aggiuntive, in questo momento ci basiamo sui fondi effettivamente disponibili».
Anche perché, a ben vedere, la spesa corrente in generale cresce rispetto ai 19 milioni di euro del 2019, con quasi 200 mila euro in più. Scende, invece, il conto capitale, che «perde» 165 mila euro. Tornano, poi, i contributi alla Fondazione per la Cultura, che aveva visto completamente azzerata la voce relativa all’anno in corso e per l’anno prossimo avrà 720 mila euro (ma due anni fa contava su 1,4 milioni), con l’obiettivo di puntare soprattutto sul Torino Jazz Festival e su Todays, per il quale si cercheranno altri contributi, oltre a Mito Settembre musica e Intrecci barocchi.
A bilancio, poi, è previsto un aumento di 40 mila euro per il Teatro Stabile. Diminuiscono gli stanziamenti a Fondazione Torino Musei (meno 155 mila euro per «tornare al valore della convenzione»), Museo del Cinema (50 mila euro in meno compensati dagli investimenti per Torino città del cinema dall’assessorato al Turismo), Pav e Abbonamento musei (5 mila euro in meno ciascuno), Polo del ‘900 (20 mila euro in meno) e Museo Egizio (altri 100 mila euro di riduzione). Più soldi, invece, al programma Torino arti performative, che passerà da 375 mila euro sul 2019 a 390 mila previsti per il prossimo anno. Una generale rimodulazione di risorse nella quale si riscontrano alcune conferme, come gli 82 mila euro per il Museo diffuso della Resistenza.
«Consideriamo questo preventivo — ha detto Leon durante la commissione che si è tenuta ieri in Comune — come un punto di partenza». E intanto, per il prossimo anno, sono previsti l’avvio della progettazione sul futuro del Borgo medievale, mentre continueranno al suo interno le attività di Theatrum Sabaudiae e gli eventi, e la riapertura del Museo Cavour di Santena, che coinvolgerà anche la Fondazione Torino Musei.