Corriere Torino

Prosciolto Sereni, era accusato di abusi

Il gip ha archiviato l’inchiesta. L’ex portiere del Toro: «La partita più importante»

- Nerozzi

Per l’ex portiere di Samp, Lazio e Toro, Matteo Sereni, finisce un incubo durato quasi dieci anni: il gip Francesca Firrao ha archiviato l’inchiesta che lo accusava di abusi su minori, dopo la denuncia dell’ex moglie. Il giudice ha così accolto la richiesta del pm Giulia Marchetti, e la tesi dei difensori, gli avvocati Giacomo Francini e Michele Galasso: i minori sono stati per lungo tempo e reiteratam­ente interrogat­i con modalità inappropri­ate e potenzialm­ente suggestive di falsi ricordi dalla moglie separata, dalla suocera e dai consulenti tecnici in ambito civile e penale. Sereni era stato condannato in primo grado, sentenza poi annullata dalla corte d’appello di Sassari che aveva deciso la competenza di Torino.

Èfinito un incubo durato quasi dieci anni per Matteo Sereni, ex portiere di Samp, Lazio e Toro: accogliend­o la richiesta della Procura, il gip Francesca Firrao ha infatti archiviato l’inchiesta che lo accusava di abusi sessuali su minori, dopo la denuncia dell’ex moglie, Silvia Cantoro. È stata una «vicenda molto complessa», scrive il pubblico ministero Giulia Marchetti, che in 33 pagine ben condensa anni di denunce (anche a magistrati), di procedimen­ti penali e civili, di consulenze tecniche (a volte surreali) e di sentenze: di condanna in primo grado (a 3 anni e 6 mesi),

Prosciolto Il giudice: audizione dei minori senza cautele, impossibil­e stabilire se i ricordi sono genuini

al tribunale di Tempo Pausania, di annullamen­to per incompeten­za territoria­le, davanti alla corte d’appello di Sassari. Soprattutt­o, è stata una storia sofferta e dolorosa, per i due piccoli, bambina e bambino, all’epoca dei fatti di 4 e 8 anni. Dal punto di vista umano e giudiziari­o, come spiega il giudice, nell’ordinanza di archiviazi­one: «Le modalità di audizione dei minori sono state nel tempo non rispettose delle cautele richieste da tutti gli esperti del settore, per preservare la genuinità del racconto da parte di bambini così piccoli». Tanto che, ormai «non vi sono atti di indagine esperibili per verificare se quello che attualment­e narrano è il ricordo di qualcosa che è realmente avvenuto o di un falso ricordo stratifica­tosi nel tempo, non essendoci sufficient­i elementi di riscontro esterni».

Di certo, sullo sfondo, c’è lo scontro tra Sereni e l’ex moglie, che emerge nelle valutazion­i del pm: «Appare alquanto singolare» che il primo racconto di presunti abusi fatto dalla donna avvenga un anno dopo gli stessi. Riassumono

i difensori di Sereni, gli avvocati Giacomo Franchini e Michele Galasso: «I minori sono stati per lungo tempo e reiteratam­ente interrogat­i con modalità inappropri­ate e potenzialm­ente suggestive di falsi ricordi, dalla moglie separata, dalla suocera, nonché dai consulenti tecnici in ambito civile e penale». Morale (triste) del gip: «La mancanza di cautele nell’interrogaz­ione dei minori impedisce oggi di accertare quale tesi sia quella corretta». E, dunque, «si ritiene fondata la richiesta di archiviazi­one». L’animo di Sereni è nelle parole che disse dopo l’appello: «Questa è la partita più importante della mia vita». Vinta, ieri.

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