Corriere Torino

Un disegno, è il regalo di Matsumoto

Il papà di Capitan Harlock si era sentito male a Torino. Sul volo per il Giappone con un medico privato

- Di Lorenza Castagneri

Leiji Matsumoto ha lasciato l’ospedale Molinette di Torino ed ha iniziato il viaggio di ritorno verso casa in Giappone. Il papà di Capitan Harlock si era sentito male in città dove era giunto per festeggiam­enti in suo onore. In ospedale, superata la fase acuta del malore che lo aveva colpito, ha disegnato.

Negli ultimi giorni, Leiji Matsumoto, il creatore del celebre pirata spaziale Capitan Harlock protagonis­ta di manga e anime, era tornato al lavoro. Seduto nel suo letto in uno dei reparti di Medicina delle Molinette, dove era ricoverato dal 15 novembre a seguito di un malore provocato da una brutta polmonite, si è messo a disegnare il suo celebre personaggi­o. Con la mano ferma e il tratto puntuale di sempre. E, dopo che ieri è stato dimesso, ha voluto lasciare quelle creazioni a medici, infermieri e operatori sociosanit­ari che si sono presi cura di lui. Con tanto di dedica e autografo. Poi un messaggio rivolto a tutta la Città della Salute e ai fan che in queste settimane lo hanno sostenuto. «Sto meglio. Ringrazio e saluto tutti gli amici italiani per l’affetto dimostrato in questi giorni!».

Il maestro, 81 anni, ha voluto che le sue parole fossero pubblicate sulla pagina Facebook dell’associazio­ne culturale Leiji Matsumoto, che ha organizzat­o in varie sedi torinesi un lungo elenco di eventi celebrativ­i per i quarant’anni in Italia di Capitan Harlock. E che lo aveva invitato in città per l’inaugurazi­one. Qui è stato accolto come una star. Poi, al secondo giorno di permanenza, dopo un rapido incontro al cinema Massimo, la corsa in ospedale in ambulanza per un malore. Subito sembrava un ictus. Ma dopo cinque giorni in terapia intensiva, Matsumoto si è ripreso, fino a essere trasferito nel reparto di Medicina diretto dal professor Franco Veglio, dove è diventato uno dei pazienti più speciali. Nonostante non parlasse una parola nemmeno di inglese.

«Il signor Matsumoto è stato davvero in grado di farci immergere nella atmosfera del suo mondo. Un uomo di un garbo, disponibil­ità e umanità notevoli. E adesso anche in ottime condizioni di salute», racconta il primario.

Accanto a Matsumoto sono rimasti sempre due manager della Toei Animation. Che si sono occupati di lui giorno e notte, facendogli rivedere, tra una seduta di fisioterap­ia e un riposino, i dvd di Capitan Harlock. Solo una la preghiera all’ospedale: «Tutelare la privacy del maestro».

Ma l’assalto dei fan non c’è stato. Chi di loro ha voluto si è tenuto aggiornato seguendo i post dell’associazio­ne culturale, che ieri mattina ha condiviso anche una foto di Matsumoto: in cappello a visiera e zainetto come un ragazzino, seduto sull’ambulanza che lo ha portato all’aeroporto di Malpensa e la mano alzata in segno di saluto.

Il maestro è ripartito subito. Alle 14,30, lo attendeva un volo diretto Alitalia, destinazio­ne Tokyo. Non c’erano controindi­cazioni al volo. Ma i medici gli hanno consigliat­o, per precauzion­e, di farsi accompagna­re da un medico di un’agenzia privata che effettua questo tipo di servizi. Alle 11 il gruppo era già in viaggio verso Milano. Non prima, però, di aver abbracciat­o ancora una volta il personale delle Molinette. «Il paziente ringrazia per le cure ricevute e ha apprezzato l’attenzione e la profession­alità del personale della Città della Salute». Questo Matsumoto ha voluto che fosse scritto nella breve nota che annunciava le dimissioni. Parole che ha ribadito anche al dottor Roberto Balagna, direttore al reparto di Anestesia e rianimazio­ne 2, che lo ha incontrato martedì sera.

Pure a lui e al suo reparto sono stati consegnati disegni a firma Leiji Matsumoto. A cui adesso tutti gli appassiona­ti rivolgono un unico messaggio: sempre «forza Sensei». Maestro.

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