Corriere Torino

Angela, la donna che prega per Salvini: «Lui ha carisma»

Angela Ciconte: «Matteo è il politico più invidiato perché ha carisma»

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«Ho avuto una figlia fuori dal matrimonio, volevano farmi abortire». Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatri­ce del movimento «I cinque sassi», nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia per il leader della Lega Matteo Salvini che martedì risponde di vilipendio dell’ordine giudiziari­o. «È un uomo che con umiltà si affida a una forza superiore».

«Ho avuto una figlia fuori dal matrimonio, volevano farmi abortire». Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatri­ce del movimento «I cinque sassi», nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia per il leader della Lega Matteo Salvini che martedì dovrà rispondere di vilipendio dell’ordine giudiziari­o. «È un uomo che con umiltà si affida a una forza superiore». Mi parli di lei…

«Sono stata presidente di un centro di aiuto alla vita e candidata prima al Comune e poi al Senato per il Popolo della Famiglia, che all’assemblea costituent­e mi ha folgorato per le sue idee. La seconda volta, però, in Calabria». Perché?

«Mia madre stava male, e durante la campagna elettorale è morta. Non rinnego quel percorso, ma poi è sparita la coerenza tra ciò che facevano e quello che sentivano». Coerenza che vede in Salvini?

«Sì. Ha affidato l’italia alla Madonna perché è l’unica che può salvarci dal baratro: non ci sono regole, non c’è famiglia, non c’è vita. La Bonino è andata nelle Chiese a parlare di accoglienz­a e perdita di popolazion­e che lei ha aiutato ad uccidere. La prima vita è quella in grembo». Lei è contro l’aborto?

«Essere contro qualcosa significa giudicare e imporre, io invece difendo i bambini che non hanno voce, ma il diritto di nascere». E il diritto di abortire?

«Spesso le donne lo fanno perché non hanno i soldi, o perché la cultura ci ha insegnato che farlo è normale. Spieghiamo loro che possono dargli la vita e poi affidarlo a due genitori che lo vogliono. Uomo e donna, ovviamente». Niente coppie omosessual­i?

«Io non ho pregiudizi, ma è un peccato. Come tradire un marito o fare sesso fuori dal matrimonio». Lei è sposata?

«Ho avuto un matrimonio, per poi avere la dichiarazi­one di nullità dalla Curia: c’era un vizio nel vincolo». E ha figli?

«Sì, ha trent’anni: l’ho avuta giovanissi­ma, a 23. E infatti tutti volevano farmi abortire, ma sentivo che quello era un peccato senza ritorno. C’era una sola mia collega che mi diceva: vai avanti. Poi, ero andata a dirlo al sacerdote: mi aveva messo una mano sulla pancia e mi aveva detto “Non farti del male”». Come ha letto quelle parole?

«Il vero male, se uccidi tuo figlio, lo fai a te stessa. Le madri rimangono madri, anche del figlio che hanno ucciso, e la donna soffrirà per sempre, sentirà sempre questa frattura con Dio». Ma perché volevano farla abortire?

«Perché non “era il momento”. E poi, non ero sposata» Ma questo non è un peccato?

«Anche io ho fatto i miei errori. L’ho vissuta malissimo, ma è stato un momento di debolezza: era appena morto il mio fidanzato, caduto dal quinto piano. Mi hanno fatto credere che per amare di nuovo ci fosse bisogno di fare l’amore. Non era vero. Ma quell’errore è diventato la cosa più bella della mia vita: il respiro di mia figlia è diventato il mio». Sua figlia che rapporto ha con la fede?

«Crede. Io non le ho mai permesso di non andare a messa la domenica. Non le ho dato la possibilit­à di scelta perché se un genitore sa che c’è un tesoro prezioso non può permettere che un figlio non lo prenda. A lei non faccio sconti». E la sua fede quando è nata?

«L’ho sempre avuta. Ma a 15 anni è avvenuta non una coincidenz­a, ma una “Dio-incidenza”» Cioè?

«Ero arrivata a casa tardi: alle sette e mezza invece che alle sette. Avevo la testa nel piatto per non farmi sgridare, il Tg si è di colpo interrotto, hanno messo l’immagine di Medjugorje, poi è tornato il Tg: in quel momento ho sentito una gioia e un richiamo fortissimo». Ed è andata?

«Poi nel ’93, mia figlia era già nata, un momento difficile. Nonostante lì ci fosse la guerra, quella era un’oasi di pace. Le ferite non svaniscono, ma era un balsamo. La Madonna si presenta come la Regina della Pace e chi va lì, e ha sempre pregato, riceve il dono» E da lì ha messo Dio al Il leader della Lega e il crocifisso Ha affidato l’italia alla Madonna perché è l’unica che può salvarci dal baratro: non ci sono regole, non c’è famiglia, non c’è vita centro della sua vita?

«Sì, ho fondato gruppi di preghiera e il centro di aiuto alla vita. E abbiamo salvato mamme di qualsiasi nazionalit­à. Non siamo razzisti, neanche Salvini lo è: vuole solo fare un’accoglienz­a sostenibil­e» Aderirà alla Lega?

«Può essere. È il politico che più mi rappresent­a. In questa società ci hanno tolto la parte spirituale, ecco perché sembra strano che martedì vogliamo pregare. E poi ci chiediamo perché tutto vada male. Salvini sta lavorando per difenderci da questo nichilismo». Per le sardine lui porta odio…

«Hanno invidia del suo carisma. Sono pilotati da forze politiche opposte, come Greta. A me non piace essere chiamata anti-sardina, io non esprimo il mio pensiero contro qualcosa, mentre noi abbiamo ricevuto critiche pesanti». Spera di vedere Salvini martedì?

«Certo, saremo lì per dirgli che il mondo cattolico sta apprezzand­o il suo operato».

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Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatri­ce del movimento «I cinque sassi», nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia per il leader della Lega Matteo Salvini, quando martedì dovrà rispondere dell’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziari­o
Chi è Angela Ciconte, 53 anni, è la cofondatri­ce del movimento «I cinque sassi», nato con un primo obiettivo: pregare sotto Palazzo di Giustizia per il leader della Lega Matteo Salvini, quando martedì dovrà rispondere dell’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziari­o

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