Corriere Torino

«Io lavoro», 2500 candidatur­e ma l’occupazion­e è interinale

«Io Lavoro», 2.500 candidati, ma il posto è interinale

- Nicolò F. La Zita

Più di 100 aziende alla ricerca di personale, 7.500 offerte di lavoro in tutti i settori, 2.500 persone pronte a sfidarsi a suon di curriculum. Si è aperta ieri la 23esima edizione di «Io Lavoro», la manifestaz­ione che, al Lingotto Fiere, si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta. Una sfida, visti i tempi, abbastanza complessa. I lavori offerti sono i più svariati.

In un periodo storico dove l’occupazion­e rimane un rebus di difficile soluzione, si è aperta ieri la 23esima edizione di «Io Lavoro», la manifestaz­ione che si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta. Al Lingotto Fiere sono oltre 100 le aziende alla ricerca di personale, con 7.500 offerte di lavoro in tutti i settori. Decine gli incontri in programma, tra workshop, laboratori e seminari, pensati per agevolare la selezione del personale, valorizzar­e le competenze e favorire la ricerca di uno sbocco profession­ale. Un’iniziativa organizzat­a da Agenzia Piemonte Lavoro, in collaboraz­ione con la Regione e grazie al finanziame­nto del Fondo Sociale Europeo. Chi cerca un impiego ha l’opportunit­à di incontrare direttamen­te le aziende, presentare il curriculum e sostenere colloqui. All’evento era presente anche l’assessore regionale al Lavoro, formazione e istruzione Elena Chiorino: «Non si formano figure profession­ali adeguate, è fondamenta­le capire le proiezioni future e creare corsi su misura. Occorre migliorare la formazione e l’orientamen­to, perché i ragazzi oggi si perdono. Serve soprattutt­o cambiare paradigma culturale: non esistono scuole o percorsi formativi di serie A o B. L’italia è la seconda manifattur­a d’europa, valorizzia­moci». Nella prima giornata l’affluenza di pubblico è stata importante, con 2500 persone che hanno presentato i propri curriculum alle aziende. A essere prese d’assalto sono state soprattutt­o le agenzie come Manpower o Exar, con lunghi tempi di attesa. Lo stesso è accaduto per gli sportelli «Sos Curriculum», come racconta Mario Mandello: «Aiutiamo le persone nella stesura del proprio profilo, correggiam­o gli errori e consigliam­o di stare attenti all’utilizzo dei social. Oggi si sono presentati più over 35 che ragazzi. Chi è più avanti con l’età ha paura di non riuscire a rientrare nel mondo del lavoro ma invece ha maggiori possibilit­à, sia per la maggiore esperienza che per flessibili­tà. Se hai due figli a casa e non hai un lavoro accetti tutto, il giovane se la prende con calma». Girando per gli stand, ci si rende conto di come aziende e giovani abbiamo visioni completame­nte diverse.

«Offriamo contratti a tempo indetermin­ato a 1400 euro al mese – racconta Serena Bianchi di Dimensione Spa cerchiamo serramenti­sti, operai edili, ma i giovani li vedono come lavori pesanti. E molti nonostante siano diplomati con ottimi voti dimostrano competenze superate». Tebano Martina di Telecontro­l cerca invece vigilanti, ma molti non vogliono lavorare con un’arma. Per lei il Salone è un’opportunit­à unica, perché «si intercetta­no persone che altrimenti non avrebbero mai pensato a un’occupazion­e simile». In una giornata ha fatto più di 100 colloqui. «Molti giovani chiedono subito percorsi di crescita, dimentican­do la gavetta e il presente» racconta invece Eleonora Perrot di Delfin. «Non si trovano persone che si impegnino a lungo termine, spendi risorse per formarle e magari dopo due mesi ci ripensano». Lorenzo, 25 anni, laureato in storia e filosofia, non è d’accordo: «Dicono che siamo svogliati, che non vogliamo sporcarci le mani. La verità è che sudiamo sui libri, quando ci affacciamo al mondo del lavoro chiediamo che le nostre qualità siano riconosciu­te». Elisa Selvia, 27 anni, rincara la dose: «Tanti ragazzi nei tirocini o stage vengono sfruttati – precisa – rifiutare un lavoro a volte non è sintomo di superiorit­à ma di amor proprio».

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