«Io lavoro», 2500 candidature ma l’occupazione è interinale
«Io Lavoro», 2.500 candidati, ma il posto è interinale
Più di 100 aziende alla ricerca di personale, 7.500 offerte di lavoro in tutti i settori, 2.500 persone pronte a sfidarsi a suon di curriculum. Si è aperta ieri la 23esima edizione di «Io Lavoro», la manifestazione che, al Lingotto Fiere, si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta. Una sfida, visti i tempi, abbastanza complessa. I lavori offerti sono i più svariati.
In un periodo storico dove l’occupazione rimane un rebus di difficile soluzione, si è aperta ieri la 23esima edizione di «Io Lavoro», la manifestazione che si pone l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta. Al Lingotto Fiere sono oltre 100 le aziende alla ricerca di personale, con 7.500 offerte di lavoro in tutti i settori. Decine gli incontri in programma, tra workshop, laboratori e seminari, pensati per agevolare la selezione del personale, valorizzare le competenze e favorire la ricerca di uno sbocco professionale. Un’iniziativa organizzata da Agenzia Piemonte Lavoro, in collaborazione con la Regione e grazie al finanziamento del Fondo Sociale Europeo. Chi cerca un impiego ha l’opportunità di incontrare direttamente le aziende, presentare il curriculum e sostenere colloqui. All’evento era presente anche l’assessore regionale al Lavoro, formazione e istruzione Elena Chiorino: «Non si formano figure professionali adeguate, è fondamentale capire le proiezioni future e creare corsi su misura. Occorre migliorare la formazione e l’orientamento, perché i ragazzi oggi si perdono. Serve soprattutto cambiare paradigma culturale: non esistono scuole o percorsi formativi di serie A o B. L’italia è la seconda manifattura d’europa, valorizziamoci». Nella prima giornata l’affluenza di pubblico è stata importante, con 2500 persone che hanno presentato i propri curriculum alle aziende. A essere prese d’assalto sono state soprattutto le agenzie come Manpower o Exar, con lunghi tempi di attesa. Lo stesso è accaduto per gli sportelli «Sos Curriculum», come racconta Mario Mandello: «Aiutiamo le persone nella stesura del proprio profilo, correggiamo gli errori e consigliamo di stare attenti all’utilizzo dei social. Oggi si sono presentati più over 35 che ragazzi. Chi è più avanti con l’età ha paura di non riuscire a rientrare nel mondo del lavoro ma invece ha maggiori possibilità, sia per la maggiore esperienza che per flessibilità. Se hai due figli a casa e non hai un lavoro accetti tutto, il giovane se la prende con calma». Girando per gli stand, ci si rende conto di come aziende e giovani abbiamo visioni completamente diverse.
«Offriamo contratti a tempo indeterminato a 1400 euro al mese – racconta Serena Bianchi di Dimensione Spa cerchiamo serramentisti, operai edili, ma i giovani li vedono come lavori pesanti. E molti nonostante siano diplomati con ottimi voti dimostrano competenze superate». Tebano Martina di Telecontrol cerca invece vigilanti, ma molti non vogliono lavorare con un’arma. Per lei il Salone è un’opportunità unica, perché «si intercettano persone che altrimenti non avrebbero mai pensato a un’occupazione simile». In una giornata ha fatto più di 100 colloqui. «Molti giovani chiedono subito percorsi di crescita, dimenticando la gavetta e il presente» racconta invece Eleonora Perrot di Delfin. «Non si trovano persone che si impegnino a lungo termine, spendi risorse per formarle e magari dopo due mesi ci ripensano». Lorenzo, 25 anni, laureato in storia e filosofia, non è d’accordo: «Dicono che siamo svogliati, che non vogliamo sporcarci le mani. La verità è che sudiamo sui libri, quando ci affacciamo al mondo del lavoro chiediamo che le nostre qualità siano riconosciute». Elisa Selvia, 27 anni, rincara la dose: «Tanti ragazzi nei tirocini o stage vengono sfruttati – precisa – rifiutare un lavoro a volte non è sintomo di superiorità ma di amor proprio».