Juve e Toro, fattore B La certezza di Sarri è che Bentancur sta bene ovunque
Rodrigo ha giocato anche da play e da trequartista oltre che da mezzala: tocca a lui il ruolo di Khedira
Tre per uno: quantità, qualità e duttilità. La Juventus si gode la crescita continua di Rodrigo Bentancur Colman, titolare in ben sette delle ultime otto partite. Scopre un nuovo insostituibile. E gli affida la successione diretta di Khedira, fuori uso per circa tre (lunghi) mesi dopo l’operazione di pulizia artroscopica al ginocchio sinistro subita ieri in Germania.
Se Rambo è il soprannome di Ramsey, allora Bentancur può essere ribattezzato Rombo. Il jolly multiuso, bravo in entrambe le fasi (interdizione e costruzione), ha infatti giocato in tutte le posizioni del rombo di centrocampo: regista al vertice basso, trequartista al vertice alto, mezzala sinistra e mezzala destra. Quest’ultimo è per sua stessa ammissione «il ruolo preferito», nonché quello che dovrà coprire finché Khedira non sarà di nuovo abile e arruolabile.
L’uruguaiano nato 22 anni fa a Nueva Helvecia è diventato un big. E studia da leader. Bentancur è in corsa con Pjanic per la palma di miglior centrocampista bianconero. Non male per quel ragazzino che nell’estate del 2015 fu opzionato dalla Juve quasi per caso, nell’ambito di un’operazione caldeggiata da Tevez per tornare al Boca Juniors. Nel pacchetto, oltre a Benta, c’erano Vadalà, Cubas e Cristaldo. Tre meteore sudamericane, mai entrate nell’orbita del grande calcio. La stella di Rodrigo invece brilla sempre di più. «Non bisogna parlare di me», ha detto pochi giorni fa, anteponendo la squadra a se stesso. «Io comunque mi sento bene, sto attraversando un buon momento di forma». Si è visto anche nell’ultima partita contro il Sassuolo, in cui è risultato il migliore bianconero di una delle peggiori Juventus
della stagione. Sul suo personalissimo cartellino il 98% di passaggi riusciti (la sua media stagionale è del 93%), 75 palloni giocati, 2 intercetti e 8 possessi guadagnati. Ma