Corriere Torino

CINE BUSSOLA

- a cura di Paolo Baldini

CENA CON DELITTO - KNIVES OUT (durata 131’)

Il regista di Star Wars: Gli ultimi Jedi Rian Johnson scantona sul versante del thriller con humour alla Agatha Christie / Conan Doyle. Il patriarca di una ricca famiglia viene trovato con la gola tagliata. Indagini affidate a Daniel Craig, che ha fatto la gavetta da 007. Deduzioni brillanti, rebus da Settimana enigmistic­a. Il cast è chic: Mic hael Shannon, Toni Colette, Jamie Lee Curtis, Ana de Armas.

L’INGANNO PERFETTO (durata 109’)

Lui e lei sono / sembrano due romantici signori inglesi: cinguettan­o su Internet e vanno a vivere insieme. Poi tutto cambia. Riaffiora un passato scomodo. La verità è un’illusione: vittime e carnefici si confondono. Intrigo vintage, hitchcocki­ano. Ian Mckellen e Helen Mirren, che coppia!

QUALCOSA DI MERAVIGLIO­SO (durata 107’)

Storia vera: il ragazzo prodigio degli scacchi è costretto a fuggire dal Bangladesh con il padre. Ma il cammino della speranza diventa un calvario: negato l’asilo politico, i due vivono ai margini da clandestin­i. Li salva il talento di Fahim e la generosità (paterna) dell’insegnante di periferia Depardieu, sempre più bravo anche in versione extralarge.

IL PARADISO PROBABILME­NTE (durata 97’)

Il regista palestines­e Elia Suleiman è anche il trasognato protagonis­ta di questo pamphlet sul mondo che cambia, e non sempre per il meglio. Luoghi comuni, punti di vista, osservazio­ni bizzarre e tocchi surreali. Parigi, New York e la Palestina. Premiato a Cannes, con Gael Garcia Bernal.

L’IMMORTALE (durata 116’)

Il ritorno di Ciro l’immortale, uno dei giganti di Gomorra che avevamo lasciato colpito al cuore e scaricato in mare come un sacco di immondizia. Invece no: eccolo a Riga, in Lettonia, a guidare una comunità di magliari e trafficant­i. Vicenda a doppio binario: le origini del boss e l’epica rinascita. Marco D’amore, appeso al film, è una sicurezza.

UN SOGNO PER PAPÀ (durata 105’)

Lieve lieve, Julien Rappeneau al cospetto di una favola natalizia (e metropolit­ana) sulle lacune affettive 2.0. Il calcio come metafora: il ragazzino, figlio con qualche trauma di genitori separati, trova nel pallone il conforto alle sue ansie. André Dussolier e Ludivine Sagnier le facce più note.

UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK (durata 92’)

L’ultraottan­tenne Woody Allen torna nella sua NY che canta sotto la pioggia. Il tenero, folle weekend di due fidanzatin­i del college. Gatsby (Timothée Chalamet), nato nella Grande Mela, vorrebbe guidare Ashleigh (Elle Fanning) che però deve intervista­re un gran regista per la scuola. I piani vengono sconvolti. Satira del cinema e nobile humour.

FROZEN II - IL SEGRETO DI ARENDELLE (durata 103’)

Sequel del blockbuste­r Il regno di ghiaccio (2013, un miliardo di dollari d’incasso). La rivincita delle sorelle diverse Elsa e Anna che devono salvare Arendelle da una malvagia profezia. Fiaba polare sull’emancipazi­one, le regole infrante, i tabù da abbattere. Quasi un musical. La star è Olaf, l’omino di neve con una carota al posto del naso.

MIDWAY (durata 138’)

I bombardier­i americani in picchiata contro le portaerei giapponesi: Roland Emmerich, re dei kolossal, fa rivivere la battaglia delle Midway (1942) che segnò la seconda guerra mondiale dopo Pearl Harbour. Magnifico spettacolo, accurata documentaz­ione: parlano coloro che fecero l’impresa.

L’UFFICIALE E LA SPIA (durata 126’)

L’affaire Dreyfus, che turbò la Francia di fine Ottocento, raccontato (benissimo) da Roman Polanski, 86 anni, che molto si immedesima nelle vicende del soldato accusato di alto tradimento e riabilitat­o a denti stretti. Quasi Leone d’oro a Venezia, dove fu travolto da Joker. Jean Dujardin, Louis Garrel ed Emmanuelle Seigner: il meglio cinema francese.

CETTO C’È, SENZADUBBI­AMENTE (durata 93’)

Terzo film della saga di Cetto La Qualunque, il peggior politico in circolazio­ne erede, con opposte caratteris­tiche, di Fantozzi. Cetto, felice in Germania, viene richiamato per fare il Re delle due Calabrie: la moglie s’è fatta suora e il figlio Melo fa il sindaco eco-modernista. Chiaro il messaggio, ma la satira, edddai, scolora nella farsa e perde l’antica forza.

LE MANS ‘66 - LA GRANDE SFIDA (durata 152’)

Ford vs Ferrari (titolo originale). La battaglia di Le Mans. Elogio vroom vroom della passione e della manifattur­a automobili­stica, dei bolidi costruiti come oggetti d’arte: la vera storia di Carroll Shelby (Matt Damon) e Ken Miles (Christian Bale, formidabil­e). Il costruttor­e lungimiran­te. Il meccanico e pilota generoso. Non solo sgommate. Appassiona­nte.

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