Corriere Torino

«Io sto con le sardine, l’unica cosa che si muove»

«Spostano voti? Non credo, ma si muovono»

- Guccione

«Io sto con le sardine, perché nessuno, nemmeno a Torino, può considerar­si immune davanti all’avanzata di Salvini». Enrico Pandiani, 63 anni, scrittore, esponente di punta del noir torinese e padre della serie di successo Les Italiens, si unirà, martedì sera, alla marea anti-salviniana in piazza Castello.

«Io sto con le “sardine”, perché nessuno, nemmeno a Torino, può considerar­si immune davanti all’avanzata di Matteo Salvini e della sua destra». Enrico Pandiani, 63 anni, scrittore, esponente di punta della scuola del noir torinese e padre della serie di successo Les Italiens, si unirà, martedì sera, alla marea antisalvin­iana in piazza Castello. Pandiani, quali motivi la spingono a unirsi al popolo delle «sardine»?

«Il motivo principale è uno: la preoccupaz­ione per questa nuova destra che detesto e che, purtroppo, sembra rappresent­i buona parte dei miei compatriot­i. Qualsiasi iniziativa o movimento che cerchi di contrastar­e questa avanzata vede la mia adesione». Qualsiasi? Dunque, anche le «sardine»?

«Alcuni si domandano chi ci sia tra le “sardine”, ma questo mi interessa poco. E anzi mi stupisce vedere gente di sinistra che si tira indietro per timore di contaminar­si. La cosa importante è far sentire in modo potente la voce di un mondo rimasto sinora in silenzio che pure esiste e che è contro tutto questo. Il silenzio fa gioco a chi usa le parole rilanciate tutti i giorni sui social network per iniettare nuovo odio nella società, a chi agita rosari e madonne di Medjugorje per far presa sulla gente semplice. È arrivato il tempo di parlare, di dire basta». E secondo lei è sufficient­e rompere il silenzio per fermare l’avanzata della nuova destra nazionalis­ta?

«Non mi illudo. Chi già sposa le idee di Salvini, di tutto questo se ne fa un baffo. E non credo che le “sardine” sposterann­o voti. Ma non ci sono alternativ­e». È un ultimo, disperato tentativo?

«Io non so se anche questa mobilitazi­one finirà in una bolla di sapone, un po’ come quella di “Sì, Torino va avanti” (il comitato delle madamine Sì Tav, ndr). Questa volta mi sembra che l’obiettivo politico sia di maggior respiro». Secondo lei Torino, con la sua storia ancorata ai valori della Resistenza, è immune dal rischio Salvini?

«Nessuno è immune, quella di Salvini è una politica seducente: finché non la si prova non ci si rende conto degli sfracelli che può comportare. È assurdo, ma ci sono persone che sono sempre state di sinistra e che ora votano per la Lega.

Piuttosto io me ne starei a casa». Proprio i partiti di sinistra sembrano i grandi assenti...

«Dovrebbe essere la politica, quella seria, a cambiare le cose, a decidere, ad andare incontro ai problemi della gente. Per adesso non mi sembra di vedere nulla di tutto ciò. Le “sardine” sono l’unica cosa che si muove. Per questo, io sarà in piazza con loro, anche se penso che alla fine non possano fare più di tanto».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy