Shopping all’opera
Tazze, agende, segnalibri, borse, cd e dvd: tutto «griffato» Teatro Regio Martedì inaugura il negozio nel foyer. Schwarz: «Vogliamo aprirci alla città»
«Èun esperimento per aprire sempre di più il Teatro Regio alla città». Sebastian Schwarz, Sovrintendente dell’ente lirico torinese, descrive così il nuovo «Regioshop», che aprirà martedì in occasione della Carmen. A curarlo sarà Artefatto, impresa che già gestisce i negozi del Museo Egizio e di Palazzo Madama, e che con il Regio ha stretto un accordo fino a luglio del 2021. Saranno loro a occuparsi della realizzazione dei prodotti, senza alcun costo per la fondazione, dividendo i ricavi, maggiori per il Regio per i gadget «brandizzati», maggiori per Artefatto per l’altra oggettistica. In vendita, infatti, ci saranno borse, agendine, tazze, magneti, matite e bloc notes «griffati» Regio, ma anche cd e dvd già a catalogo del teatro, insieme a libretti d’opera e altre pubblicazioni, oltre a ventagli e ombrelli sempre a tema musicale.
«Utilizzeremo — spiega Schwarz — l’edicola già presente nel foyer». Quella all’ingresso, vicino al banco degli accrediti. «Mi sembra un ottimo punto di partenza, non ha senso investire subito in un negozio che vorremmo mettere nell’atrio delle Carrozze». Ovvero, la Galleria Tamagno, l’atrio esterno del teatro. «Qui sarebbe l’ideale avere un bar e un negozio aperti durante il giorno, darebbe un senso vitale a questa parte della piazza».
Ma ci vorrà ancora del tempo, perché servirà una progettazione ad hoc e della gestione del bar si discuterà con il futuro concessionario del servizio già presente all’interno, ora in scadenza, per il quale ci sarà una gara. «In un posto così importante — prosegue Schwarz — dobbiamo farci vedere, ma questo si otterrà anche con i prodotti, perché portare una borsa del Regio in giro significa avere visibilità».
Il passo, però, servirà anche a capire se il negozio funzioni e, più in particolare, su quali prodotti puntare. Schwarz terrà d’occhio i numeri, controllando continuamente l’evoluzione delle scelte, anche per decidere le prossime azioni.
Si può già guardare oltre, però, perché nella scelta dei prodotti del Regioshop c’è già un pensiero all’ambiente. «Abbiamo messo molta attenzione nella scelta dei materiali — aggiunge Schwarz — come borse di cotone e segnalibri di legno». Insomma tutto deve essere sostenibile, perché è sull’aspetto «green» che il Regio punterà, non solo per il negozio, ma anche nel riutilizzo di vecchi materiali.
Intanto, il sovrintendente si mostra sereno, lavora su più fronti: la comunicazione con i dipendenti, il bilancio da chiudere entro l’anno (con il preventivo 2020), la prossima stagione e quella successiva, i contatti con potenziali investitori e i rapporti con scuole e università, in particolare Politecnico e Dams, con i quali ha già aperto un dialogo.
«Il mio desiderio — sottolinea — è fare del teatro un luogo di incontri oltre alle recite, un centro di discussione e riflessione, per scuole e ragazzi». E anche un luogo dove chi lavora si senta valorizzato, a partire dall’orchestra, che entro la prossima estate dovrebbe incidere un nuovo disco con una cantante, il cui nome, però, è ancora top secret.