Corriere Torino

«La mia Carmen è forte e folle, sempre alla ricerca dell’amore»

- Francesca Angeleri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Carmen non cederà mai! Libera è nata, e libera morirà!». Questo carattere focoso e ardente ha fatto sì che il personaggi­o di Bizet entrasse in un immaginari­o collettivo che sfugge alla lirica in senso stretto. Martedì ci sarà la prima al Teatro Regio con la regia di Stephen Medcalf e a interpreta­re la zingara di Siviglia sarà il mezzosopra­no franco-armeno Varduhi Abrahamyan.

Varduhi, come sarà la «sua» Carmen?

«Carmen è un personaggi­o che ha conquistat­o chiunque sia presente in un teatro lirico. Ogni persona ha la sua idea di Carmen. La mia è innanzitut­to una donna forte, per nulla volgare. Di lei amo l’energia e la ricerca instancabi­le dell’amore. M’intriga anche la sua follia: Carmen non pensa a costruirsi un futuro. Vive giorno per giorno».

La forza è anche una sua caratteris­tica?

«Credo di essere una persona forte come si deve essere in questo ambiente. Per il grande amore che nutriamo nei confronti di questo lavoro siamo spesso lontani dalle nostre famiglie. Tanta è però la felicità di cantare che tutto assume un senso. La mia vita, fin da bambina, è sempre stata piena di gioia. Mi sento privilegia­ta nel poter fare ciò che amo, nell’incontrare sempre persone nuove. Abbiamo una vita sola e non dobbiamo sprecarla nella tristezza».

Parla molto bene l’italiano.

Dove l’ha imparato?

«Adoro la lingua italiana. Mentre voi parlate, state già cantando. L’opera, certamente, è la motivazion­e principale. Quelle in italiano sono molto più belle, arrivano al cuore e sono più efficaci. Cantare in francese o tedesco è più difficile».

Come si prepara?

«È un mestiere complesso perché al contempo dobbiamo cantare ed essere brave attrici di teatro. È fondamenta­le cercare la profondità del personaggi­o, immaginarl­o, costruirlo. Apprezzo le interpreta­zioni passate e presenti delle mie colleghe, ma per me è essenziale non imitare nessuno. È importante la complicità con il regista. Nel caso di questa Carmen, ritengo che il punto di vista di Stephen sia molto interessan­te, mi piace».

È la sua prima volta a Torino. Che impression­i ha?

«Sono qui da una settimana, perché ero impegnata a Bergamo su un altro spettacolo. Mi trovo molto bene e apprezzo la disponibil­ità estrema di tutti. Purtroppo non ho ancora avuto il tempo di fare un giro ma spero di riuscirci presto perché so che è un luogo speciale. Anche i bergamasch­i me lo dicevano».

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