«Effetto Greta» sulle Langhe
Cirio (Confindustria): «Trasformiamo la minaccia all’ambiente in sviluppo»
Nei mesi delle battaglie della giovane Greta Thunberg per la difesa del clima, anche l’economia delle Langhe può diventare apripista di una strategia energetica che punti a rendere carbon-free il territorio patrimonio dell’unesco dal 2014. Confindustria Cuneo ha coinvolto il Comune di Alba,
Fondazione Links, il Politecnico di Torino, l’università Bocconi di Milano e la società Egea che fornirà il supporto tecnologico necessario per tracciare una «new green deal» nell a Granda.
«“Obiettivo albese - Unesco carbon free” è un’iniziativa basata sulla consapevolezza delle aziende che il settore imprenditoriale deve fissare tra le proprie priorità la lotta al cambiamento climatico — ha spiegato Giuliana Cirio, direttore Generale di Confindustria Cuneo —. Normalmente sembra che imprenditoria e ambientalismo siano su fronti contrapposti. In questo caso la novità sta nella capacità di trasformare una minaccia come quella all’ambiente in un’opportunità di sviluppo, considerando la sostenibilità come un fattore competitivo per le imprese».
Il primo passaggio sarà capire come, a livello territoriale, si può arrivare a una forma di efficientamento energetico e di utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare quella solare, chiedendosi in che modo queste soluzioni potranno essere integrate all’interno delle singole realtà locali.
«Selezioneremo quattro casi pilota su cui studieremo l’impatto ambientale di questi diversi interventi — ha precisato Maurizio Repetto, professore di elettrotecnica al dipartimento di Energia del Politecnico di Torino —. Tra le candidature abbiamo esempi di edilizia civile, piccole-medie imprese del territorio, realtà legate all’accoglienza diffusa come potrebbero essere Bed&breakfast o spa e infine aziende viti-vinicole».
Ma il progetto prevede anche l’analisi della sostenibilità economica di queste soluzioni. L’obiettivo infatti è arrivare a un equilibrio tra riduzione delle emissioni nell’atmosfera e la capacità degli investimenti di ripagarsi da soli nel tempo. Dopo 11 mesi di analisi sull’impatto degli interventi passivi, come l’efficientamento dei sistemi di riscaldamento, o delle misure attive con l’impiego dell’energia rinnovabile, si passerà alla seconda fase.
Lo scopo dello studio è infatti quello di capire se strategie del genere possano essere estese all’intero territorio delle Langhe nell’ottica della riduzione dell’emissione dei gas serra in tutta la zona, puntando all’ambizioso traguardo del carbon-free nel corso dei prossimi decenni.
«Normalmente vengono adottate strategie top-down, ossia partendo da piani energetici che arrivano dall’alto e vengono applicati ai territori — prosegue Cirio —. In questo caso si utilizzerà un’impostazione bottom-up che si concentra sullo studio delle esigenze e dalle peculiarità di una precisa realtà per capire se il modello sia ripetibile in altri contesti-. La concretezza e la replicabilità di questa iniziativa sono i fattori che hanno portato il Comune di Alba a sostenere il progetto».
«Il nostro territorio è riuscito a far convivere il rispetto del paesaggio e dell’ambiente con la presenza di eccellenze industriali a livello europeo e mondiale — ha sottolineato il sindaco di Alba, Carlo Bo — Non è un caso che alla nostra città sia stato riconosciuto il titolo di Capitale di cultura di impresa del 2020».