Bellini ospite al grattacielo per dialogare con Mantegna
Èveramente illustre l’ospite che da oggi e per tutte le festività natalizie sarà in mostra al trentaseiesimo piano del grattacielo Intesa Sanpaolo per la nona edizione della rassegna organizzata da Gallerie d’italia. Il dipinto di Giovanni Bellini Madonna con bambino non si muoveva dall’accademia Carrara di Bergamo da oltre vent’anni, la direttrice Maria Cristina Rodeschini ha accettato di rinunciare per venti giorni (fino al 6 gennaio) a uno dei suoi fiori all’occhiello perché «sono convinta che questi prestiti facciano bene all’arte e alla condivisione, oltre ad essere un modo per far conoscere il nostro museo anche fuori da Bergamo». Ieri a presentare il dipinto del pittore veneziano c’era anche Caroline Campbell, curatrice della National Gallery di Londra ed esperta di arte rinascimentale italiana che quest’anno ha organizzato nel museo in cui lavora la mostra Bellini e Mantegna. Dopo la capitale inglese e quella tedesca, è a Torino che due tra i più noti artisti del quattrocento italiano, nonché cognati, si ritrovano per un finale dell’anno all’insegna del Rinascimento: Bellini dall’alto dell’edificio progettato da Renzo Piano, Mantegna a Palazzo Madama in cui, per la prima volta in Italia e per la terza in assoluto, viene anche presentata la Resurrezione di Cristo, capolavoro del Cinquecento la cui paternità è stata da poco attribuita all’artista padovano. Anche quest’opera appartiene all’accademia Carrara, in trasferta a
Torino con alcune tra le sue meraviglie. «Dobbiamo la sopravvivenza della Madonna di Alzano al collezionista Giovanni Morelli che ha acquistato l’opera che stava per essere svenduta al migliore offerente e l’ha donata all’accademia, e quindi a tutta la comunità». La Madonna di Alzano ha già cinquecento anni ma li porta benissimo, i pochi spostamenti e la manutenzione costante hanno fatto sì che si conservasse perfettamente e che, con la giusta intensità di luci, fosse trasportabile e dunque visibile anche dal pubblico torinese a fianco della serra bioclimatica con vista su tutta la città. «Il dipinto ha tutte le caratteristiche dell’arte belliniana nell’apice del suo splendore. Tradizionale nella forma, ma radicale nell’uso della tecnica illusionistica», dice Campbell. «In più, rispetto alle altre Madonne dell’epoca, in questa si percepisce una assoluta mancanza di tristezza». L’ingresso alla mostra è libero ma è obbligatorio prenotarsi sul sito (www.grattacielointesasanpaolo.com/news).