La direttrice Luxuria: «Minerba resti Anche gratis»
La direttrice Luxuria: «Sorpresa dal veto del Museo. Ma non me ne vado»
«Non è stata una mia decisione. Quando ho accettato la direzione di Lovers, per me è stato automatico pensare che avrei lavorato con Giovanni Minerba al mio fianco. Per il bene del festival, gli chiederò di rimanere. Anche gratis». A parlare è la direttrice Vladimir Luxuria, che si dice «sorpresa» dalla scelta del comitato di gestione del Museo del Cinema di allontanare il fondatore della rassegna cinematografica Lgbt. «Ma non ho intenzione di dimettermi. Sarebbe sa sconsiderati abbandonare la nave a 4 mesi dall’inizio».
Vladimir Luxuria rimane alla guida di Lovers, il più antico festival a tema lgbt europeo e tra i più importanti a livello internazionale. Dopo la decisione da parte del comitato di gestione di sollevare dall’incarico il fondatore della rassegna Giovanni Minerba, la nuova direttrice artistica della manifestazione, nominata a giugno per prendere il posto di Irene Dioniso, dichiara che non farà nessun passo indietro e che continuerà a lavorare per preparare la 35esima edizione, la sua prima da organizzatrice. «Non l’avrei mai immaginato, ma Torino è una città che riserva molte sorprese», dice. «In questi mesi mi è capitato di assistere a vari scossoni, tra presidenti che cambiano e assessori che avrei dovuto incontrare per discutere di Lovers e che invece sono stati arrestati».
Vladimir Luxuria, nonostante l’instabilità, conferma la sua volontà di restare alla guida del festival?
«Sì. Non ho alcuna intenzione di rassegnare le dimissioni, per diverse ragioni. La prima è che sono abituata a portare sempre a termine i progetti che comincio, non a sfasciarli. E, a quattro mesi dall’inizio del festival, sarebbe davvero da sconsiderati abbandonare la nave. La seconda ragione è che la direzione di una manifestazione è una responsabilità che io devo assumermi, nel rispetto del nome del Festival e soprattutto di chi mi ha voluto, anche di Giovanni Minerba».
Che rapporto ha con Minerba?
«Il 20 luglio sono stata la testimone della sua unione civile con Damiano ad Aradeo, in provincia di Lecce. Siamo amici da una vita, a lui sono legata da un sentimento di profonda gratitudine».
Come ha reagito alla notizia del suo allontanamento?
«Per me è stata una sorpresa. Devo essere sincera, non avrei mai immaginato che mi sarei trovata a dirigere Lovers, la manifestazione che lui ha fondato nel 1986 e fatto diventare grande insieme ad Ottavio Mai, senza di lui. Quando ho accettato la candidatura per me è stato automatico pensare che ci sarebbe stato Giovanni al mio fianco, sono consapevole del fatto che sia stato proprio lui uno dei più grandi tifosi della mia direzione».
Non è stato possibile trovare un accordo per farlo rimanere?
«Non è stata una mia decisione. Io so soltanto che c’è stato un veto di natura economica da parte del comitato di gestione, non un veto sulla sua persona».
Quindi?
«Quindi io spero che accetti il ruolo di consulente interno, a titolo gratuito, che gli è stato proposto».
Pensa che colui che ha fondato questa rassegna possa accettare un ruolo da consulente senza ricevere compensi?
«Io penso soltanto che vorrei averlo al festival, dunque lo pregherò di accettare l’offerta, anche gratuita. D’altra parte la decisione ormai era
stata presa, sarebbe stato inutile e dannoso cominciare una battaglia che non avrebbe portato da nessuna parte. Non avrei potuto lavorare serenamente con l’ostilità da parte del comitato di gestione. L’interesse prevalente dev’essere quello del Festival, cercare di organizzarlo al meglio».
State già lavorando all’organizzazione?
«Abbiamo definito le date, dal 30 aprile al 4 maggio 2020, e vagliato le diverse proposte artistiche. I veri lavori cominceranno a metà gennaio. Ho detto a Giovanni di prendersi una pausa e di staccare la spina dal festival per un po’ di giorni. Con l’anno nuovo troveremo il modo per riparlare dell’offerta che gli è stata fatta».
Lo pregherà ancora una volta di accettare la proposta?
«Certo. Una cosa deve essere chiara: la mia volontà è quella di difendere il festival da tutto e da tutti. Non mi dimetto perché voglio continuare un progetto che va avanti da anni e ha reso Lovers uno dei festival di cinema più importanti del mondo. Lo devo alla città, all’organizzazione, agli spettatori che verranno, a me stessa e anche a Giovanni».
La decisione Quando ho accettato, è stato automatico pensare che ci sarebbe stato Giovanni al mio fianco