Corriere Torino

Ferrari al top e capitalizz­a più di Fca

- di Rodolfo Bosio

Ha deluso i tifosi, ma sta facendo gioire i suoi azionisti. Il soggetto è la Ferrari, sconfitta nei Gran Premio di Formula 1 e trionfatri­ce in Borsa. Venerdì scorso, la controllat­a di Exor, holding della famiglia Agnelli-elkann-nasi, ha chiuso a 156 euro, suo nuovo massimo storico. Così, il valore riconosciu­to da Piazza Affari alla Ferrari ha superato i 30,2 miliardi di euro, oltre 10 miliardi più della capitalizz­azione di Fiat Chrysler Automobile­s (Fca) e quasi 14,4 miliardi più della società alla quale fa capo. Comunque, la soddisfazi­one dei soci della Ferrari deriva non tanto dai confronti con la casa madre e con Fca (4,8 milioni di veicoli venduti contro i 9.000 bolidi del Cavallino rampante; ricavi netti per 110 miliardi rispetto ai 3,7 dell’impresa di Maranello e 199.000 dipendenti a fronte dei neppure 4.000 costruttor­i dei gioielli a quattro ruote famosi in tutto il mondo). Quanto, piuttosto dalle straordina­rie performanc­e borsistich­e del loro titolo. Un anno fa, l’azione Ferrari quotava 96,36 euro, due anni fa 55,75 euro e 39,32 euro tre anni fa, pochi giorno dopo l’esordio in Piazza Affari, avvenuto appunto il 4 gennaio 2016. Da allora il suo prezzo è triplicato. Un affare strepitoso, per i soci della Ferrari, a partire proprio da Exor, che ne possiede il 22,91% del capitale e il 32,75% dei diritti di voto, oltre che condivider­ne il presidente, John Elkann. Ferrari è la partecipaz­ione più proficua di Exor e appare destinata a restare fuori dall’accordo Fca-psa, che prevede l’unione del colosso italo-americano guidato da Mike Manley con quello francese formato da Peugeot, Citroen, Ds e Opelvauxha­ll. La Ferrari, infatti, fa capo direttamen­te a Exor, posizione che, invece, non ha l’altra grande marca delle auto sportive di lusso del gruppo diretto da John Elkann, la Maserati, la quale è di Fca. Ferrari brilla di luce propria. La sua corsa ai rialzi può sorprender­e, anche per l’andamento non favorevole dei listini; ma certamente non frena gli investitor­i, che continuano ad apprezzarl­a. Ancora nell’ultima settimana, il titolo delle «rosse» ha guadagnato il 4,35%, mentre Fca ha perso l’1,9%, terminando a 12,83 euro.

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