Cavallerizza, Iaria vince sugli occupanti (divisi)
Con l’assessore si schiera a sorpresa l’ex vicesindaco Montanari. Ferrero resta la voce del no
L’assessore all’urbanistica Antonino Iaria incassa punti sulla Cavallerizza e va avanti. L’assemblea di ieri nell’aula magna dell’università, dove ha illustrato il Piano unitario di riqualificazione e la delibera approvata a fine dicembre, per lui è andata meglio del previsto. Gli ormai ex occupanti rimangono divisi tra chi di fatto vede il progetto come un regalo ai privati e chi, invece, ha accettato la collaborazione con il Comune. Ma l’endorsement a Iaria è arrivato proprio dall’ex vicesindaco Guido Montanari, che di fatto abbandona i «suoi» consiglieri del M5S contrari al progetto. «Faccio un plauso alla presenza dell’assessore qui. E consiglio: non viaggiamo in modo troppo parallelo al piano del Comune, perché se no le nostre idee rimarranno aleatorie». Il riferimento è al «Pura», il progetto alternativo proposto da Diparc, una delle anime artistiche nate in questi anni. «Se avessimo i soldi — ha risposto Iaria — lo porteremmo avanti anche subito». Il professore Ugo Mattei, invece, ha fatto una richiesta precisa: «Se c’è una vocazione condivisa, che si sostenga tutti insieme. E allora il dovere della Città è far sedere allo stesso tavolo tutti i soggetti proprietari, da Cdp alle banche, con noi, perché si lavori insieme». L’assessore, poi, ha anche dato un cronoprogramma dei lavori: «La prima cosa che faremo sarà togliere i sigilli dal Salone delle Guardie per far iniziare i lavori di massima urgenza, poi inizieranno gli studi per valutare le criticità strutturali del tetto della Corte su via Verdi e del Maneggio per arrivare a un progetto di restauro sulle parti pubbliche». E ha ribadito che tirerà dritto, nonostante i dissapori interni alla sua maggioranza — e di una parte degli ex occupanti: «Se perdiamo questa occasione, e mi riferisco in particolare ai 5 milioni del ministero promessi sulla base di un progetto preciso, difficilmente riusciremo a fare i lavori». Il consigliere più restio ad accettare il Pur, Damiano Carretto, era assente. Per lui, c’era Viviana Ferrero: «Non parlo da consigliera, ma da cittadina. A me non interessa chiudere la partita oggi se significa spezzettare la Cavallerizza e consegnarla alla San Paolo. Basta mettere un milione a bilancio per cinque anni e in questo modo si decartolarizza pian piano per renderla pubblica e darla alle future generazioni».