Le pagelle
7,5 Sirigu Seconda partita consecutiva di campionato senza incassare gol. Ma al di là della statistica impressiona la sicurezza e la carica che trasmette alla difesa, a volte anche solo con uno sguardo. Quattro parate, ma l’uscita tra i piedi di Palacio nel finale è esaltante. E l’olimpico canta giustamente il suo nome Si-ri-gu... Si-ri-gu.
6,5 Izzo Chiunque si muova dalle sue parti viene respinto con ogni mezzo: vince 11 duelli su 12 (9 su 9 sulle palle alte). Non era al top ma la quantità di cuore che ha messo in ogni duello era straordinaria, come il mestiere che lo ha sempre cavato d’impaccio.
7 Nkoulou Almeno tre chiusure monumentali, perché millimetriche, pulite e decisive. Nel primo tempo su Orsolini e poi su Palacio e Santander, che lo provoca estraendone anche qualche livido.
6 Djidji Soffre da matti Orsolini nel primo tempo, ma nella ripresa rimonta e migliora. Freddo quanto basta nel finale.
6,5 De Silvestri Ammonito dopo 3 minuti riesce a sparire dal radar arbitrale senza sparire dalla partita. C’è sempre quando si tratta di ripartire o di coprire, di scalare e sudare. Per sé e per la squadra.
5 Meité Riesce a perdere 15 palloni sbagliando anche 11 passaggi. Lo stadio non gli perdona nulla, meriterebbe un voto fra il 3,5 e il 4... ma lui non si arrende e nel finale diventa prezioso per arginare il Bologna vincendo 20 duelli su 29, 10 dei quali sulle palle alte.
6 Lukic Anche lui sbaglia molto più del solito, ma a differenza del francese non si ferma mai e insegue ogni avversario come si deve fare sempre, a maggiora ragione quando si è in emergenza.
6 Aina Un altro che sembra svagato anche quando è dentro la partita, anche lui raggiunge la sufficienza per un finale ordinato.
6 Verdi Caricatissimo, nel primo tempo illumina e recupera strappando applausi. Sembrava il momento del suo primo gol, ma quel sinistro a giro sbatte sul palo cambiando la sua partita. Nella ripresa i primi 4 passaggi sbagliati scatenano l’ira di Mazzarri: la squadra soffre e lui lo chiama fuori accendendone la vis polemica.
7 Berenguer Esce tra gli applausi, in casa non gli è successo spesso. Ma in meno di tre giorni ha firmato gli ottavi di coppa e una vittoria pesantissima. Non risparmia corse e contrasti, anche se quel fisico leggero gliene fa vincere pochi.
7,5 Belotti Instancabile. Alla mezzora della ripresa corre ancora per provare il diagonale in contropiede, poi recupera in difesa. Trova anche il tempo di rincuorare i compagni. Un capitano che usa piedi e tecnica per il pallone e la psicologia (con tanto cuore) per i compagni. Su tutto, l’assist chiave.
6,5 Laxalt Mette ordine e freschezza a centrocampo e in difesa. Un cambio prezioso anche se non accolto benissimo dallo stadio.
6 Edera Anche lui mette freschezza e pressing a disposizione di tutti.
7 all. Mazzarri Aveva gli uomini contati, perde anche Rincon nella notte e così ha sette pedine in meno sul suo scacchiere. Ma come l’ammiraglio Nelson a Trafalgar (lui con 26 vascelli contro 33) riesce a tenere altissimo il morale della truppa e così a vincere la battaglia che potrebbe cambiare la rotta della stagione del Toro. Il cambio di Verdi gli attira le critiche dello stadio, ma è una delle mosse vincenti.