Non passa la sfiducia, i Cinque Stelle salvano Ferrero
L’opposizione in Consiglio comunale la accusava di aver rappresentato gli occupanti della Cavallerizza
La maggioranza del Movimento 5 Stelle si compatta e salva «Vivi la Rossa». Ieri in aula è stata votata, a scrutinio segreto, la richiesta di dimissioni come vicepresidente del Consiglio comunale nei confronti di Viviana Ferrero, «rea» secondo le opposizioni di aver partecipato al tavolo della Prefettura come portavoce degli occupanti della Cavallerizza Reale. «Un comportamento inaccettabile da parte di chi dovrebbe rappresentare tutta l’aula. Ma probabilmente quest’amministrazione è sotto ricatto: qualcuno vuole le dimissioni dell’assessore all’urbanistica Antonino Iaria, qualcun altro voterebbe queste. Nel dubbio, vi compattate», ha attaccato il primo firmatario della delibera, il capogruppo dei Moderati Silvio Magliano. La maggioranza, infatti, ha deciso di difendere a spada tratta la consigliera: «Ribadiamo la nostra fiducia nei confronti di Ferrero», si è limitata ad affermare la capogruppo Valentina Sganga, che ha aggiunto: «Forse Magliano fa così perché la consigliera non ha accettato i suoi inviti in pizzeria». Il riferimento è ad una cena tra i Moderati e l’ex collega del M5S Aldo Curatella, a inizio gennaio passato al gruppo Misto. Ed è proprio a lui che si è riferito il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo, che ha ricordato come, dopo l’addio del consigliere, i pentastellati siano rimasti in 21: «Ormai basterebbe che uno solo di voi andasse via per farvi cadere: la difendete solo per l’esigenza di rimanere in vita. I commenti su di lei nei corridoi sono tutta un’altra cosa. E d’altronde una consigliera che ha definito i centri sociali importanti quanto gli ospedali — ha concluso — rappresenta perfettamente il disprezzo verso le istituzioni. Avrebbe dovuto auto dimettersi».
Era stata la stessa sindaca Chiara Appendino a etichettare il comportamento di Ferrero come «inopportuno», un giudizio che ieri ha ribadito in aula. Per poi, però, andare oltre: «Non ritengo che questo accadimento sia oggetto di revoca. E certo questa amministrazione non è sotto ricatto. Ecco perché io stessa voterò contro questa delibera, che ritengo strumentale». E così ha fatto, insieme ai suoi «quasi» compatti. Ad astenersi, infatti, è stato il consigliere del Movimento 5 Stelle Marco Chessa, che non ha mai nascosto di mal sopportare i comportamenti e le dichiarazioni di Ferrero.