Corriere Torino

Meno assunti a gennaio Aumentano i contratti a tempo indetermin­ato

Boom di dirigenti, si supera la media nazionale

- Andrea Rinaldi

«Le pmi si sono svegliate», è l’analisi neanche troppo prudente di Massimo Brignolo, presidente di Federmanag­er Torino, alla lettura dei numeri sull’occupazion­e a gennaio. Più di un terzo delle nuove entrate programmat­e, infatti, è destinato ai quadri: il 32% delle nuove assunzioni in Piemonte sarà destinato a dirigenti, specialist­i e tecnici, una quota addirittur­a superiore alla media nazionale (28%) e a quanto previsto nel gennaio 2019 a livello regionale, fermatosi al 27%.

«Il dato più alto della media me lo spiego con una peculiarit­à del tessuto economico piemontese — ragiona Brignolo —. Qua ci sono diverse tipologie di imprese, soprattutt­o pmi che, in misura maggiore rispetto alle altre regioni, si trovano alle prese con il passaggio generazion­ale e si affidano alla managerial­ità per proseguire nella loro strada».

Una casella, quella dei dirigenti, che molti piccoli e medi imprendito­ri starebbero cercando di inserire per reagire alla crisi e tentare mettere un po’ di sprint alla propria azienda. «Il calcolo di Unioncamer­e e Anpal comprende anche figure specialist­iche — prosegue Brignolo —, vi è dunque una chiara attenzione, partita dal momento in cui si è iniziato a parlare di Industry 4.0, cioè ad affiancare competenze gestionali ai nuovi investimen­ti in tecnologia per gestire i nuovi processi aziendali».

Per questo primo mese dell’anno Unioncamer­e e Anpal prevedono nella nostra regione 36.450 nuovi contratti nelle imprese piemontesi, 980 unità in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-2,6%): il 63% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre il 37% sarà rappresent­ato da lavoratori non alle dipendenze. Nel 31% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 23% a gennaio 2019), ossia con un contratto a tempo indetermin­ato o di apprendist­ato, mentre nel 69% saranno a termine (a tempo determinat­o o altri contratti con durata predefinit­a). complessiv­amente nel trimestre gennaio-marzo 2020 le entrate stimate raggiunger­anno le 78.960 unità, circa 7mila unità in meno rispetto a quanto previsto nel primo trimestre 2019. Per quanto riguarda la dinamica settoriale sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistent­e della domanda di lavoro (68%, con una lieve crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), in particolar­e il commercio, il turismo e i servizi alle persone. Il comparto manifattur­iero, che genera il 32% della domanda di inizio 2020, registra un calo di 1.180 unità rispetto a gennaio 2019.

Il nuovo anno, inoltre, è iniziato all’insegna di una più elevata difficoltà di reperiment­o del personale. In 36 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati (a gennaio 2019 incontrava difficoltà di reperiment­o il 30% delle aziende). I più difficili da trovare? Tecnici delle vendite, del telemarket­ing e della distribuzi­one commercial­e, gli operatori della cura estetica e gli specialist­i in scienze.

Federmanag­er Le imprese inseriscon­o queste figure per affiancare gli investimen­ti tecnologic­i

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