Il Valentino punta sull’estate. Primo bando per la Rotonda
La giunta ha presentato la delibera sulla riqualificazione. Incognita tempi
Un drink seduti al tavolo e musica di sottofondo. È questo il futuro a breve termine del parco del Valentino, anche se l’epat Ascom lancia l’allarme: «Se non si va in deroga con i livelli di rumore ammessi, non torneranno mai le discoteche».
Ieri la giunta di Palazzo Civico ha approvato la delibera quadro che pone delle regole per i futuri bandi di concessione dei locali chiusi: «Il primo sarà quello sulla Rotonda, che uscirà entro dieci giorni. Per l’estate, contiamo di vedere i primi frutti», promettono la sindaca Chiara Appendino e l’assessore al Patrimonio, Antonino Iaria. Ma, almeno per i mesi caldi, non si tornerà a ballare: questione di tempi e lavori necessari per riaprire le vecchie discoteche. Come spiega l’assessore al Commercio
Alberto Sacco, molto dipenderà dalla volontà degli imprenditori: «Se vorranno fare una mega discoteca sullo stile della riviera romagnola, ovviamente non riusciranno entro l’estate, perché servono i lavori all’interno. Ma se si accontenteranno, almeno per il primo periodo, di usare la parte esterna per la somministrazione, perché no».
La Rotonda, quindi, potrebbe riaprire a «mezzo servizio», in attesa di terminare degli interventi che costeranno almeno un milione di euro. Ecco perché il Comune promette: «La durata delle concessioni sarà congrua a rientrare degli investimenti».
Per il locale accanto a Torino Esposizioni, si pensa a come minimo dieci anni. Stesso periodo che Palazzo Civico immagina per Chalet e Fluido, che verranno messi a bando «il prossimo mese», promette Iaria. Il primo ha il 90 per cento dei volumi abusivi, il secondo il 70 per cento. Ma è quello che ha più possibilità di riaprire entro l’estate: «Se l’imprenditore prende il Fluido così com’è, è quello che ha più opportunità».
Ovviamente, niente pista da ballo sotto, e nemmeno la copertura fissa, che è già stata in buona parte eliminata. Difficile, quindi, che nel locale proprio a ridosso del fiume, a due passi dall’arco del Valentino, si torni a muoversi a ritmo di musica o ad ascoltare un concerto. Più facile immaginare di andare a bere un cocktails e fare due chiacchiere con gli amici.
«L’obiettivo di questa delibera — sottolinea, però, la sindaca — è proprio ridare uno spazio di divertimento ai giovani torinesi. Il parco vive già di giorno, ora con questo documento ci occuperemo della notte. Da parte nostra non c’è mai stata la volontà di chiudere, ma quella di costruire un contesto chiaro e certo a tutela di chi vuole investire sul parco che permetta una attività a beneficio dei ragazzi». Alla base dei bandi, due regole precise: «Non è consentita la realizzazione di nuovi volumi — spiega Iaria — e la destinazione ammessa è quella di intrattenimento musicale». Ma Alessandro Mautino, presidente di Epat, l’associazione dei pubblici esercizi torinesi, specifica: «Con le regole di oggi, il massimo rumore consentito è quello di un battito di mani. Il Comune vuole andare in deroga? Nel caso in cui non fosse intenzionato a farlo, sarà impossibile riaprire delle discoteche».
Le concessioni Per il Comune la loro durata sarà tale da permettere il rientro degli investimenti
Il piano definitivo Appendino annuncia che sarà elaborato insieme al comitato di gestione
Intanto, da oggi «parte una seconda fase, più complessa», aggiunge la sindaca Appendino.
Il prossimo lavoro, infatti, sarà quello di stilare un piano di riqualificazione del parco, dare una visione a lungo termine dell’area verde del Valentino: «Lo faremo con il comitato di gestione, di cui farà parte la Circoscrizione, ma anche i comitati appena nati, i chioschi. Iniziamo con una progettualità che non c’è stata fino ad ora — conclude Iaria — grazie al nostro coraggio e alla volontà di trovare soluzioni».