Icardi: via ai concorsi per quattro manager della sanità
L’assessore annuncia le modalità di selezione. In tutto il Piemonte bisogna tagliare e risparmiare
Ibandi di concorso saranno pubblicati a breve. Anzi, l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, spera che ciò avvenga il prima possibile. «E li apriremo a tutti — assicura —, anche agli esterni insomma, per avere più scelta possibile». Il problema è semplice: negli ultimi mesi, i vertici della sua struttura sono stati falcidiati dagli addii. Mancano quattro dirigenti su otto. Una situazione che rende ancor più difficile far funzionare la già complessa macchina della sanità piemontese, per di più in un periodo in cui c’è bisogno di attenzione massima, dato che a fine 2019 Asl e ospedali piemontesi hanno fatto segnare un passivo di 407 milioni di euro.
L’ultimo a salutare è stato Gianfranco Corgiat. Veterinario, dal 2012 ha guidato il settore Prevenzione dell’assessorato, incarico lasciato a fine gennaio per la pensione. Quasi in contemporanea se n’è andata Franca Dall’occo, fino a qualche settimana fa responsabile dell’area che si occupa dei rapporti con i soggetti erogatori delle prestazioni sanitarie e adesso direttore amministrativo dell’ospedale Maggiore della Carità di Novara, un lavoro che aveva già svolto al San Luigi di Orbassa— no. Il ruolo ha un impatto più concreto sulla quotidianità e per questo lo avrebbe preferito. E, ancora, da sei mesi è vacante la poltrona del numero uno del settore Farmaceutica. Lì vi sedeva l’aretino Loredano Giorni, l’uomo capace di far risparmiare milioni all’assessorato con i bandi di gara sulle medicine non più coperte da brevetto, che per questioni personali ha deciso di tornare in Toscana. E, infine, manca il dirigente dell’area Anticorruzione che Icardi ha creato ex novo. Di qui l’urgenza di pubblicare i bandi.
«Per riempire le caselle vuote — confida l’assessore
potremmo vedere se c’è qualcuno con i titoli e disponibile in Asl e ospedali, ma noi siamo più orientati verso l’idea di bandire concorsi aperti a tutti. L’obiettivo è prendere i migliori. Non ci interessa il colore politico, se stanno da una parte o dall’altra, devono essere bravi».
A guidarli sarà Fabio Aimar, 43 anni, che a dicembre ha assunto l’incarico di direttore generale dell’assessorato e che ha seguito in prima persona anche i fascicoli dei settori rimasti senza responsabile.