Solo un terzo delle aziende piemontesi incassa i fondi europei
L’analisi di Del Barba: in Piemonte si possono spendere ancora 239 milioni per fare innovazione
In Piemonte, fino a fine ottobre 2019, sono stati approvati contributi europei (i cosiddetti Fesr, Fondi europei di sviluppo regionale) per 354 milioni di euro, ma solo il 32%, pari a circa 115 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti. Lo si desume da uno studio della società di consulenza Gruppo Del Barba.
Hai voglia dire che bisogna fare innovazione per competere sui mercati, se le prime a non farlo sono le stesse imprese. Gli aiuti d’altronde non mancano, né dal governo, né dall’europa. E proprio i fondi Fesr sono stati passati ai raggi X dal Gruppo Del Barba: la società di consulenza in occasione della fiera dell’automazione A&T 2020 ha elaborato uno studio che dà da pensare.
In Piemonte, fino a fine ottobre 2019, sono stati approvati contributi europei (i cosiddetti Fesr, Fondi europei di sviluppo regionale) per 354 milioni di euro, ma solo il 32%, pari a circa 115 milioni di euro, è stato effettivamente incassato dalle imprese che hanno presentato i progetti. Si tratta per l’esattezza di 1.152 richieste di finanziamento per iniziative di ricerca e sviluppo tecnologico indirizzate a Bruxelles. E che però non vengono sostenute per negligenza degli stessi imprenditori, persi tra l’incapacità di rispettare scadenze o di tradurre correttamente le pratiche dall’inglese.
«Anche in Piemonte, come in altre parti del Paese ad eccezione di pochi casi virtuosi, ci troviamo di fronte alla difficoltà delle imprese di portare a termine l’iter progettuale fino ad incassare i fondi approvati — commenta Stefano Ciacciarelli, direttore generale del Gruppo Del Barba —. Può essere una questione di burocrazia o mancanza di strumenti e risorse in grado di finalizzare i progetti. Le imprese — continua Ciacciarelli — non possono perdere simili occasioni necessarie per sostenere la propria crescita ma devono affidarsi a chi ha competenze e conoscenze approfondite di questi processi».
E non bisogna demordere, anche perché sono ancora attivi 7 bandi per un valore complessivo di 192 milioni di euro, dedicati a internazionalizzazione, inserimento occupazionale e attrazione di investimenti. Insomma la tanto vituperata Unione Europea non vuole poi così male all’italia.
Più nello specifico, la provincia più incurante dei Fesr è il Vco: 33 progetti approvati per un valore di 1,65 milioni di euro e una percentuale di pagamenti che si attesta al 14,22%. Biella la più virtuosa con un 35,52% di incasso a fronte di un numero contenuto di progetti approvati (80). Torino invece si è vista approvare 890 iniziative da 306 milioni di euro, di cui il 33,76% validate. Cuneo è al secondo posto per numero di progetti approvati (195) che ammontano a 21,6 milioni di euro e un incasso pari al 28,04%.
Il dg Ciacciarelli «Colpa della burocrazia o della mancanza di strumenti di interpretazione»