Corriere Torino

L’ex giudice, lo sciatore e il capo degli operai I volti e le storie nel mega cantiere

Nel 2022 mille persone: sarà il più grande d’italia

- di Massimo Massenzio

Il tunnel geognostic­o è stato completato a febbraio del 2017 e da allora il cantiere di Chiomonte si è praticamen­te svuotato. Dopo tre anni di stop, Telt, la società incaricata della realizzazi­one della Torino-lione, ha assegnato i lavori per la costruzion­e di 23 nicchie di interscamb­io all’interno della galleria, che diventerà un tunnel di servizio per il futuro tunnel di base.

Difficilme­nte il nuovo intervento, fortemente avversato dal movimento No Tav, partirà prima della fine dell’estate, ma per molti operai, trasferiti in Francia o ancora in attesa di un incarico, rappresent­a un’opportunit­à da non perdere.

In ballo ci sono 50 posti di lavoro per 19 mesi a cui se ne aggiungera­nno altri 60 per il cantiere Sitaf (la gara è già stata bandita) che dovrà aprire il nuovo svincolo autostrada­le.

Di fatto il sito di Chiomonte tornerà a ripopolars­i e, secondo le previsioni di Telt, nel 2022 dovrebbe vedere impiegate quasi mille persone, diventando così il cantiere più grande d’italia. «Me lo auguro, abbiamo aspettato anche troppo», commenta Vincenzo Russo, 53 anni, matricola numero «uno» nel 2012, capoimbocc­o a Chiomonte per 5 anni, oggi in attesa di occupazion­e. «Io sono originario di Cosenza, ma sono arrivato a Chiomonte nel 2000. Assieme alla mia squadra, ci ho messo davvero tutto il cuore. Sono un Si Tav convinto, credo che quest’opera sia utile non solo alla Valle. Ho 4 figli e l’anaspi scade in estate. Spero di cominciare presto».

Alla fine del 2018 Vincenzo è salito anche sul palco delle «madamine» in piazza Castello: «Qui in paese ho tanti amici No Tav, ma non ho mai avuto problemi ad esprimere la mia opinione. Per me il cantiere è un’opportunit­à».

La pensa allo stesso modo anche Andrea Mercuri, 41 anni, maestro di sci al Pian del Frais ed ex caposquadr­a a Chiomonte. Oggi lavora a Saint Martin La Porte, ma ogni giorno si sobbarca 140 chilometri in auto per tornare a Susa dalla moglie e dai suoi due figli.

«In Francia mi trovo benissimo, ma Chiomonte è a 7 minuti da casa mia. Se arrivasse una buona offerta la prenderei in consideraz­ione. Il cantiere mi ha dato tanto. La mia ditta era fallita, sono entrato come perforator­e e dopo due anni sono stato promosso. Sono stati anni difficili, con i blocchi davanti ai cancelli e noi costretti a fare la statale fino a Oulx per poi entrare dall’autostrada con la polizia al seguito. Però a chi mi criticava perché lavoravo per la Tav ho sempre risposto che se mi avesse dato uno stipendio sarei andato a lavorare anche per lui». Per il momento l’offerta non è ancora arrivata: «Lo ripeto, qui sto bene. In squadra ci sono tre valsusini e dividiamo le spese del viaggio, ma l’idea di tornare in Italia stabilment­e non mi dispiacere­bbe».

È intenziona­ta a restarci, invece, Marie-pierre Cordier, 60 anni, in gioventù campioness­a regionale Alpes Provence di discesa libera e per oltre 20 anni magistrato della Corte dei Conti francese. Dal 2015 è direttrice giuridica di Telt e ha lasciato Parigi per stabilirsi a Torino. È una degli artefici del regolament­o anticorruz­ione, unico caso in cui la normativa italiana è stata recepita dal diritto francese. «Non è stato facile, ci sono stati mesi di discussion­e, ma è stato un grande esempio di cooperazio­ne — ricorda — La normativa italiana in tema di appalti è molto invasiva e bisognava superare la diffidenza francese, ma era necessario. La mancanza di un codice del genere avrebbe permesso infiltrazi­oni più facili in Francia. Il risultato è una procedura che permette una comunicazi­one efficace e una codecision­e immediata dei due Prefetti». Cordier ha deciso di restare in Piemonte: «Torino è una città bellissima e non saprei più rinunciare al caffè al banco, al vino delle Langhe, al teatro Regio e al modo di vivere sabaudo».

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A sinistra un’immagine del cantiere Tav Per la tutela della farfalla Zerynthia Polyxena è prevista, da parte del Consorzio forestale Alta Valle Susa, la realizzazi­one di un corridoio ecologico — su progetto dell’università di Torino — elaborato per la salvaguard­ia del lepidotter­o. Le occupazion­i temporanee riguardano terreni di 41 proprietar­i
I lavori A sinistra un’immagine del cantiere Tav Per la tutela della farfalla Zerynthia Polyxena è prevista, da parte del Consorzio forestale Alta Valle Susa, la realizzazi­one di un corridoio ecologico — su progetto dell’università di Torino — elaborato per la salvaguard­ia del lepidotter­o. Le occupazion­i temporanee riguardano terreni di 41 proprietar­i
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Marie Pierre Cordier, direttore giuridico di Telt
L’ex magistrato Marie Pierre Cordier, direttore giuridico di Telt
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Vincenzo Russo, capocantie­re, maneggia esplosivo, volto delle battaglie Si Tav
Capocantie­re Vincenzo Russo, capocantie­re, maneggia esplosivo, volto delle battaglie Si Tav
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Andrea Mercuri (Susa), ha iniziato a lavorare in galleria da 6 anni. È in Francia
Il maestro di sci Andrea Mercuri (Susa), ha iniziato a lavorare in galleria da 6 anni. È in Francia

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