Così la Regione spende per la crisi
Assessorato per assessorato, le misure straordinarie messe in campo dalla Giunta per l’emergenza Covid
L’ammontare complessivo dei fondi che la Regione Piemonte stanzierà per affrontare l’emergenza coronavirus si avrà solo la prossima settimana. Tutto dipende da quei 600 milioni del piano per la competitività che ora devono essere destinati a problemi e situazioni difficili prima imprevedibili. A lavorarci è la task force formata dagli assessori «economici» di piazza Castello insieme ai propri dirigenti. Ad aver potuto stanziare denari, fin ora, è innanzitutto l’assessorato alla Sanità: 60 milioni, di cui solo 13 da casse regionali e 47 dal governo; mentre le donazioni sul conto corrente per l’emergenza parlano di 14 milioni e 220 mila euro. Non è dato sapere, invece, quanti soldi sono stati messi sulla Protezione civile: «È complicato», spiega l’assessore Marco Gabusi.
L’ammontare complessivo dei fondi che la Regione Piemonte stanzierà per affrontare l’emergenza coronavirus si avrà solo la prossima settimana. Tutto dipende da quei 600 milioni del piano per la competitività che ora devono essere destinati a problemi e situazioni difficili prima imprevedibili.
A lavorarci è la task force formata dagli assessori «economici» di piazza Castello insieme ai propri dirigenti, che devono decidere come rimodulare i soldi. Ad aver potuto stanziare denari, fin ora, è innanzitutto l’assessorato alla Sanità: 60 milioni, di cui solo 13 da casse regionali e 47 dal governo; mentre le donazioni sul conto corrente per l’emergenza parlano di 14 milioni e 220 mila euro. Non è dato sapere, invece, quanti soldi sono stati messi sulla Protezione Civile: «È complicato», spiega l’assessore Marco Gabusi.
C’è poi il Bilancio, che è riuscito a «versare» sul territorio 100 milioni dovuti da ormai un paio di lustri a Comuni, associazioni e consorzi. Per il sostegno alle piccole imprese, invece, sono stati immessi 7,3 milioni più altri quattro derivanti dallo sblocco dei mutui. E per i cittadini è stato deliberato il rinvio del pagamento del bollo auto, prorogabile fino al 30 giugno, oltre che la dilazione sui pagamenti del tributo per le concessioni di cave e miniere. Sono già sul piatto, poi, i 15 milioni che l’assessora Elena Chiorino ha voluto dedicare ai servizi per l’infanzia, in particolare per la fascia che riguarda i bambini da 0 a 6 anni: il contributo è destinato alle famiglie che hanno pagato una retta senza avere il servizio e alle strutture che hanno dovuto chiudere. Stanziati poi 500 mila euro per la polizia locale piemontese: «Saranno usati per pagare gli straordinari utili a fare i controlli, per strumenti particolari come i droni e per i presidi militari», spiega l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca. Che dovrà aspettare la rimodulazione del piano per la competitività per destinare i 4 milioni di euro promessi alle piccole realtà sportive. Come lui dovrà attendere anche il commercio, che per le imprese pensa a 17,3 milioni, e per rilanciare l’immagine del Piemonte 4 milioni di promozione.
Mentre per la cultura ci sono sul piatto 30 milioni di bandi che devono essere rivisti, ma che non sono ad hoc per l’emergenza. Un attesa che riguarda anche l’assessorato all’ambiente, quello al Welfare e quello all’urbanistica, che discuterà con l’uncem anche del suo Fondo per la montagna e i Parchi.