Ansaldi:« Voglio stare al Toro a vita»
La dichiarazione d’amore del laterale argentino per il club. Che lo accontenterà
«Se il presidente Cairo me lo permetterà, rimarrò al Torino. E voglio giocare qui fino a 40 anni». Una dichiarazione d’amore vera e propria, quella di Cristian Ansaldi.
E allora ci sono tutti i presupposti perché il matrimonio col Torino possa essere di quelli duraturi. Il laterale argentino lo ha detto senza troppi giri di parole, chiacchierando su Instagram in una diretta video con il cantante Angelo Maugeri, suo caro amico. «Io sono molto contento di stare al Torino. Qua, grazie a Dio, la gente mi vuole bene. È più facile giocare, quando uno si trova bene in una squadra e in una città. Quindi, speriamo».
Cristian può stare tranquillo: il suo contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno, sarà prolungato non appena l’agente Pedro Aldave potrà arrivare a Torino per definire l’accordo con il club, che ha un’opzione per il rinnovo. Sarà esercitata, la volontà di andare avanti insieme è condivisa.
«Se il presidente Cairo me lo permetterà, rimarrò al Torino. E voglio giocare qui fino a 40 anni». Una dichiarazione d’amore vera e propria, quella di Cristian Ansaldi. E allora ci sono tutti i presupposti perché il matrimonio col Torino possa essere di quelli duraturi. Il laterale argentino lo ha detto senza troppi giri di parole, chiacchierando su Instagram in una diretta video con il cantante Angelo Maugeri, suo caro amico. «Io sono molto contento di stare al Torino. Qua, grazie a Dio, la gente mi vuole bene. È più facile giocare, quando uno si trova bene in una squadra e in una città. Quindi, speriamo». Cristian può stare tranquillo: il suo contratto, in scadenza il prossimo 30 giugno, sarà prolungato non appena l’agente Pedro Aldave potrà arrivare a Torino per definire l’accordo con il club, che ha un’opzione per il rinnovo. Sarà esercitata, la volontà di andare avanti insieme è condivisa.
Il Torino, allora, ripartirà anche da Ansaldi. Per il presente e per il futuro. L’ultimo ricordo di calcio giocato è il cross pennellato dall’argentino allo scadere della gara di Napoli del 29 febbraio, per l’incornata vincente di Simone Edera. «Se il campionato dovesse ricominciare, speriamo di riprendere a fare punti», ha detto Ansaldi. Sicuramente una delle chiavi sarebbe il suo contributo. Perché questa stagione ha detto che l’argentino, per il Torino, non è solo un semplice esterno. Ma anche un regista decentrato per come catalizza il gioco, nonché uno degli uomini più pericolosi là davanti (4 gol e 3 assist). Forse non è un caso se l’inizio del periodo peggiore della squadra è coinciso con l’assenza per infortunio di Ansaldi, a causa di un paio di acciacchi che lo hanno costretto ai box tra dicembre e gennaio. Proprio la tendenza a cadere in qualche infortunio di troppo è stata negli anni l’ostacolo principale di Ansaldi, che per qualità tecniche sarebbe inferiore a pochi esterni in Europa. Ma l’argentino è deciso a vivere un finale di carriera da protagonista e lo vuole fare nel Torino.
Dal canto suo, la società del presidente Cairo vuol tenersi stretto Ansaldi, che in due anni e mezzo granata si è fatto apprezzare da tutti come elemento che unisce al meglio le doti tecniche e quelle umane. Per rendersene conto basta ascoltarlo. «Noi siamo professionisti e abbiamo il dovere di allenarci da casa e tenerci in forma — ha detto ancora Ansaldi,
che a Maugeri ha raccontato qualcosa della sua vita in questo confinamento casalingo —. Mi piace farlo insieme ai compagni, tramite delle videochiamate. A me piace la pasta alla carbonara, ma la mangio una volta ogni due settimane, altrimenti ingrasserei. Quest’anno compio 34 anni, se non faccio un po’ di dieta diventa un problema».
Al centro di tutto, per Ansaldi, ci sono i valori umani. Le sue certezze sono la famiglia e la fede (su Instagram ha creato un account appositamente per leggere e divulgare passi della Bibbia, perché Gesù – come ha dichiarato al sito ufficiale del club – è l’eroe della sua vita). Lui invece è una certezza per il Torino, e lo sarà per molto tempo ancora.
Dieta e quarantena A me piace la carbonara, ma la mangio una volta ogni due settimane, altrimenti ingrasserei. Sto per fare 34 anni, se non faccio un po’ di dieta è un problema»