Corriere Torino

Nei primi giorni di (quasi) libera uscita registrati più di 18 mila passaggi in bici

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In volata verso la Fase3. Hanno scelto la bicicletta tanti fra i torinesi che da lunedì sono tornati in pista, per lavoro, per la spesa o per visite lampo a familiari, fidanzati e fidanzate. La ripresa in sella alle due ruote è stata avvertita dai sensori di 5T, la società di infomobili­ty di Comune e Regione. Nei primi giorni di (quasi) libera uscita sono stati registrati più di 18 mila passaggi contro i 4 mila della settimana precedente, un aumento del 355%. Ma i flussi ciclistici non raggiungon­o ancora i livelli del 2019, inferiori del 52%, perché la Torino della Fase2 viaggia ancora a trazione ridotta. La sindaca Chiara Appendino ha esultato sui canali social perché «sempre più torinesi riscoprono la mobilità sostenibil­e». Eppure gli studiosi di economia dei trasporti, come Francesco Ramella dell’istituto Bruno Leoni, sostengono che la Fase3 sarà a tutto diesel. «Perché sarà quasi inevitabil­e un maggior ricorso all’auto privata». A meno che non si riesca a gestire in modo efficiente il trasporto pubblico. E Italdesign, assieme al Comune di Torino, stanno studiando le contromoss­e. L’obiettivo è arrivare a regolare i flussi della metropolit­ana. Per farlo servono telecamere di sicurezza in grado identifica­re in tempo reale la capienza effettiva nei singoli vagoni. E poi trasmetter­e le informazio­ni.

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