Corriere Torino

C’è Velasco al lavoro con il Politecnic­o per rivedere lo studio e far ripartire il volley

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Da sempre il mondo della pallavolo sottolinea i vantaggi di uno sport di squadra senza contatto fisico, ispirato a lealtà ed eleganza del gesto tecnico. Ma poi arriva uno studio secondo cui, in epoca di covid-19 e di psicosi da contagio, il volley sarebbe potenzialm­ente più pericoloso di basket o calcio. Niente paura: è stato tutto un equivoco. Lo studio in questione è quello realizzato del Politecnic­o di Torino che nei giorni scorsi, stilando una classifica delle discipline maggiormen­te esposte all’ipotetica diffusione del virus, aveva indicato proprio nel volley lo sport con l’indice più alto di pericolosi­tà. I parametri con cui i ricercator­i hanno analizzato le attività sportive – come ha poi spiegato il rettore Guido Saracco – erano quelli definiti dalle singole federazion­i, quindi da armonizzar­e in un contesto comune. E così è sceso in campo Julio Velasco dt del settore giovanile azzurro e uomo immagine del volley: giovedì si è svolto online il chiariment­o con l’ateneo torinese. Da entrambe le parti si è sottolinea­ta la volontà di superare l’equivoco, approfitta­ndo anzi della collaboraz­ione per realizzare un protocollo condiviso di linee guida per tutto lo sport: per esempio, si lavora al progetto di mascherine che possano essere utilizzate dagli atleti senza pregiudica­rne le prestazion­i e la salute.

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