Corriere Torino

LE NUOVE APERTURE

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I numeri

La prima giornata di apertura dedicata al take away ha coinvolto circa 2.000 locali sui circa 7.800 presenti in città, una parte dei quali si attiverà soltanto nei prossimi giorni, per ragioni di tipo organizzat­ivo Le norme e le difficoltà

Avvio tranquillo, ma le regole troppo rigide rallentano le vendite e scoraggian­o la clientela: questa l’opinione degli operatori raccolta dalla Fiepet, l’associazio­ne di pubblici esercizi, a poche ore dall’avvio della vendita per asporto. Nella foto vigili in un bar in via Palestro Le prenotazio­ni e le confezioni

Moltissimi esercenti lamentano il fatto che la necessità di prenotare impedisca una parte di vendite: è improbabil­e che un consumator­e possa pensare di prenotare un cono gelato o un caffè, tipici consumi d’impulso; sono prodotti che è difficile confeziona­re, come prevede la normativa

Il distanziam­ento

Alcuni commercian­ti fanno notare come la distanza di due metri sia eccessiva. Dice Confeserce­nti: non si capisce quale differenza ci sia fra una coda davanti a un bar e una davanti a una macelleria, per la quale è previsto un solo metro. Nella foto clienti in fila alla pasticceri­a di piazza Derna

I settore ha perso 3 miliardi

La situazione per il settore della somministr­azione è drammatica. Secondo quando affermato da Confeserce­nti, dall’inizio del lockdown ha già perso in Piemonte 3 miliardi di fatturato. L’asporto è un palliativo: «che almeno non sia imbrigliat­o in regole assurde»

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