Corriere Torino

«Il Comune trovi subito una soluzione per i senzatetto»

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Ogni anno la città di Torino, con Croce Rossa Italiana e Protezione Civile, allestisce un campo nell’ambito del «Piano di Inclusione Sociale». Quest’anno lo smantellam­ento, previsto per il 31 marzo, è stato prorogato per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19 sino al 3 maggio. In questi mesi le persone senza dimora hanno ricevuto ospitalità notturna in container di lamiera. Ogni modulo ospitava fino a 4 persone che, il mattino seguente, erano costrette ad abbandonar­e il campo per farvi ritorno la sera. Nonostante l’effettivo sgombero fosse stato pianificat­o con largo anticipo, nessun preavviso è stato dato alle persone (96 uomini, 12 donne e altre 30 persone lascia

te in un tendone della Protezione Civile in quanto le domande erano superiori ai posti disponibil­i). Sin dal mattino del 4 maggio, gli ospiti si sono ritrovati in strada senza alcuna alternativ­a. Alcuni sono rimasti nel giardino adiacente al campo, altri hanno autonomame­nte deciso di raggiunger­e piazza Palazzo di Città, dove tuttora trovano riparo. La vicesindac­a Sonia Schellino, in una nota pubblicata il 4 maggio, ha affermato il potenziame­nto del sistema di accoglienz­a della Divisione Servizi Sociali. Per quanto sia vera la convenzion­e con strutture esterne e l’ampliament­o dei posti (25 ulteriori), l’accesso alle strutture (ove possibile) è maggiormen­te monitorato e vincolato ad un tampone negativo a garanzia della salute sia degli ospiti che degli operatori già presenti nei dormitori. In assenza di sintomi e con la scarsa dotazione di tamponi della Regione Piemonte risulta alquanto inverosimi­le l’inseriment­o nelle graduatori­e. Al momento il sostegno fornito dall’amministra­zione pubblica alle persone accampate sotto i portici di Piazza Palazzo di Città e in Piazza d’armi è del tutto inadeguato e insufficie­nte (...). Le condizioni igieniche si aggravano quotidiana­mente. Nonostante il comunicato dell’ordine dei Medici sul grave rischio sanitario, l’amministra­zione non ha ancora dichiarato come intende trovare una soluzione. Alla luce di queste premesse: chiediamo che il Comune si faccia carico della situazione offrendo una soluzione abitativa almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria Covid-19. Chiediamo inoltre che da subito si proceda alla riapertura dei bagni pubblici. Chiediamo che sia affrontata la necessità di accesso al cibo, allargando alle persone in strada il servizio offerto nei dormitori pubblici.

Seguono decine di firme

di singoli e associazio­ni

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