Il vecchio cineforum adesso si è fatto social
Il dibattito dopo la proiezione sembrava ormai passato di moda Ma il Piccolo Cinema dei fratelli De Serio rilancia il format online
Così abbattiamo le distanze e i preconcetti che molti hanno per certi film “elitari”
Impegnato, militante, vituperato, infine passato di moda. E se il buon vecchio cineforum si riscoprisse un valore aggiunto per il cinema, anche grazie alle nuove forme di comunicazione esplose nei mesi di quarantena? Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti o meglio su tablet, palmari, pc e, per i più evoluti, sugli schermi tv dotati di accesso wifi; in queste settimane è stato facile imbattersi in presentazioni di film in streaming, sonorizzazioni live e brevi lezioni di storia del cinema.
Qualcuno si è spinto ancora oltre, come il Piccolo Cinema fondato dai fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio con Carlo Cagnasso, che ha trasferito sui suoi canali social il tradizionale appuntamento dei Tri-cicli del martedì. Il meccanismo è semplice: uno o più film di uno stesso regista vengono resi disponibili agli interessati con un link valido dalla mattina alla sera del martedì. Poi, collegandosi su Facebook nella diretta delle 21.30, è possibile conoscere gli autori di persona, grazie ai commenti di critici e colleghi e alle domande postate in tempo reale dagli stessi spettatori.
È Gianluca De Serio a spiegare i contorni di un’iniziativa in costante crescita: «Le dirette sono sempre più seguite e la formula ci permette di lasciare aperta la porta alla discussione con il pubblico, ormai fidelizzato, seppure a distanza. Inoltre, non rinunciamo alla vocazione di spazio aggregativo che il Piccolo Cinema ha costruito negli anni; anzi, stiamo allargandone il bacino anche in termini di collaborazioni e proposte».
Niente paura di salti in avanti però. De Serio tiene a precisare che l’online non si sostituirà mai alla sacralità dello spazio fisico: «In questa situazione drammatica dovevamo superare i blocchi, immaginare un’alternativa che non ci snaturasse. Così abbiamo pensato che dialogare per un paio d’ore con un autore potesse abbattere letteralmente le distanze. Non solo tra persone, ma anche tra preconcetti che spesso si è portati ad avere verso un certo cinema considerato elitario». Ecco un altro punto caro alla comunità di via Cavagnolo che si è sempre spesa in un lavoro condiviso e finalizzato a divulgare gli aspetti più nascosti della settima arte. «Il cinema è linguaggio e noi cerchiamo da sempre di attivare canali di comunicazione tra mondi diversi, dove discutere equivale a conoscere. E una piattaforma social, per paradosso, è lo spazio perfetto dove siamo riusciti a far convivere distanza fisica, platee significative e intimità».
Il calendario prevede per domani un focus sul cinema d’animazione internazionale con Milena Tibaldo e il film Psiconautas, los ninos olvidados di Alberto Vasquez e Pedro Olivero, ospiti in serata in diretta dalla Spagna. Il 19 conosceremo Michele Senesi e il suo Bumba Atomika e il 26 si parlerà di cinema e architettura con Entroterra - Memorie e desideri delle montagne minori. «Come può intuire — commenta De Serio — ci occuperemo di opere poco distribuite; non per coltivare un pubblico di eletti, ma per comunicare che il cinema autoriale può essere molto più accessibile di quanto non si pensi». Infine, annuncia un altro progetto gratuito e online nato su proposta di Danilo Monte: «Organizzeremo alcuni Dis-corsi, laboratori sui collettivi di cinema indipendente e sperimentale che spiegheranno come valorizzare l’esperienza analogica in un’epoca digitale». Un altro paradosso apparente che, con l’approccio lieve cui il collettivo de Il Piccolo Cinema ci ha da anni abituato, saprà aumentare conoscenza, colmando le distanze.