Corriere Torino

Venerdì il primo passo

Sardara aspetta il via libera dall’assemblea di Lega

- di Luca Borioni

Quello di Torino in serie A di basket più che un auspicio è ormai un progetto vero e proprio, con tappe definite verso l’obiettivo finale. Il presidente Stefano Sardara si aspetta che, a questo proposito, un’indicazion­e chiara emerga dalla prossima assemblea di Lega in programma venerdì a Milano. «In un modo o nell’altro se ne parlerà», spiega il patron di Sassari riferendos­i a quella che sarà la struttura del prossimo campionato.

L’unico dato sicuro è che sarà un torneo nuovamente con un numero pari di squadre e l’ipotesi più accreditat­a è che saranno diciotto, quindi una in più rispetto alla versione attuale.

E quella squadra sarebbe proprio Torino. Se poi le formazioni in A non saranno 18 ma solo 16 per qualche autoretroc­essione, Torino sarà comunque in primissima fila per essere ripescata. Ma si dovrà attendere il 15 giugno prima di avere un quadro generale, comprese le decisioni sulla data di avvio del campionato (a ottobre?) e con quali modalità (porte chiuse? Campi all’aperto?).

«Si guarderà a caratteris­tiche in cui il nostro club si riprietari­o conosce pienamente: dal bacino d’utenza della città alla fanbase, dalle strutture sportive a quelle ricettive… Siamo già in regola. In più, c’è un campionato di A2 che aveva sottolinea­to fino alla regular season il nostro primato. Insomma, ci aspettiamo tutti che la scelta della squadra da aggiungere alla prossima serie A ricada su Torino», sottolinea Sardara. Che aggiunge: «Come dice sempre il sindaco Appendino, la città non può fare a meno del basket di serie A ma neanche il basket di A può fare a meno di Torino». Venerdì è atteso un passo avanti alla riunione dei presidenti di A.

Insomma, il piano è operativo. Come si sa, però, il prodella Dinamo Sassari dovrà cedere le quote della società torinese: «Abbiamo interlocut­ori pronti a subentrare, parlarne ora è prematuro. Alcuni arrivano dal territorio, altri rappresent­ano fondi internazio­nali. Ci siano mossi su più fronti e ora abbiamo queste due strade: nazionale o fuori dai confini. L’ideale sarebbe un mix. A che punto siamo? Potrebbero intervenir­e già adesso, prima del previsto. Ma chiarament­e non potremo muoverci prima che l’ammissione sia ufficializ­zata, nel rispetto delle regole». In caso di A, Reale Mutua potrebbe restare main sponsor ma ci saranno altre novità. Non si esclude neanche un ritorno di Fiat: «I contatti non si sono mai interrotti, è un’azienda molto importante che ha i suoi tempi. Dopo quanto accaduto un anno fa, credo abbiano valutato positivame­nte il nostro lavoro di ricostruzi­one su basi solide, con valori da condivider­e. Siamo fiduciosi».

Qualche punto fermo per il futuro è stato comunque definito. La squadra ripartireb­be da una base di tre-quattro giocatori: Toscano e Alibegovic come da contratto biennale, più il play Cappellett­i e magari Diop. A sorpresa, potrebbe anche restare l’americano Pinkins (già contattato in A2 da Treviso).

Conferma in blocco per lo staff tecnico con l’head coach Demis Cavina. E per quanto riguarda la dirigenza, Sardara fa capire di averne parlato con chi subentrerà, ma che saranno Renato Nicolai e la stessa Viola Frongia a scegliere se restare a Torino o rientrare a Sassari.

In campo Tra i giocatori si ripartirà da Alibegovic, Toscano, Cappellett­i e forse Pinkins

Le qualità Si guarderà a caratteris­tiche in cui il nostro club si ritrova pienamente: dal bacino d’utenza della città alle strutture sportive

Il rapporto con la città Come dice sempre Appendino, la città non può fare a meno del basket di serie A, ma neanche il basket può fare a meno di Torino

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