Corriere Torino

Dehors per tutti, così cambia il commercio

Torino a cielo aperto. L’assessore Sacco: «Meno burocrazia, il Comune non sarà un freno»

- di Giulia Ricci

Una città nuova, a cielo aperto. Dove bere un bicchiere di vino sotto i portici, leggere il giornale sul marciapied­e in attesa di un taglio di capelli, farsi un massaggio alle nove di sera. Il progetto dell’assessorat­o al Commercio per affrontare la fase due parla di dehors e chioschi più estesi, orari prolungati per gli esercizi commercial­i, divisori in plexiglass per i taxi, meno burocrazia, nuove aree pedonali. «Il Comune non deve essere un freno, ma una risorsa» afferma l’assessore al Commercio Alberto Sacco.

Una città nuova, a cielo aperto. Dove bere un bicchiere di vino sotto i portici, leggere il giornale sul marciapied­e in attesa di un taglio di capelli farsi un massaggio alle nove di sera. Il progetto dell’assessorat­o al Commercio per affrontare la fase due parla di dehors e chioschi più estesi, orari prolungati per gli esercizi commercial­i, divisori in plexiglass per i taxi, meno burocrazia, nuove aree pedonali.

«Le due parole chiave — afferma l’assessore al Commercio Alberto Sacco — sono semplifica­zione e concretezz­a: il commercian­te dovrà pensare solo a riprendere la propria attività e a come migliorare i propri incassi. Il Comune non deve essere un frepotrebb­ero no, ma una risorsa».

La prima risorsa che Palazzo Civico vuole mettere in campo sono i dehors.

Tra oggi e la prossima settimana la giunta approverà una delibera con l’azzerament­o dei costi e la possibilit­à di ampliament­o delle strutture. Niente pagamento della tassa sul suolo pubblico fino al 30 novembre, ma anche diritto di allargare i propri padiglioni e gli spazi di ombrelloni e sedie in modo da ammortizza­re le perdite dei coperti per l’obbligo di distanziar­e i propri clienti.

E senza perdersi nelle maglie della burocrazia. «Basterà un’autocertif­icazione — continua Sacco — come abbiamo fatto con l’asporto».

Inoltre, la stessa possibilit­à sarà consentita anche a chi lavora sotto i portici: «Anche loro potranno allargarsi, c’è già l’accordo con la Sovrintend­enza».

E per tutti coloro che hanno un chiosco, anche in vista di un futuro piano sui parchi, che nel sogno dell’amministra­zione a Cinque Stelle ospiterann­o estate ragazzi, eventi musicali, food-truck.

Ma non solo i ristoranti e i bar potranno «allargarsi» sulla strada. Molti negozi avranno l’autorizzaz­ione di esporre la propria vetrina all’esterno, come potrebbe fare con i suoi prodotti un fruttivend­olo. Ma nascere anche dei veri dehors atipici. Come delle piccole sale d’aspetto all’esterno di parrucchie­ri ed estetisti. «Questo possiamo valutarlo — sottolinea Davide Padovani, Cna Benessere Torino — mentre non è assolutame­nte fattibile l’idea di, che so, tagliare i capelli a qualcuno per strada. Non solo per una questione di immagine, ma anche per norme igienico-sanitarie». C’è invece già l’accordo della categoria su un altro punto previsto dal piano del Comune, quello di estendere gli orari: «L’ultima ordinanza — continua Padovani — permette a parrucchie­ri ed estetisti di lavorare in una fascia già estesa, dalle 7 alle 22. Ampliarla, quindi, non penso avrebbe senso, ma c’è una regola: si possono lavorare al massimo 13 ore. Ecco, possiamo farle arrivare a 15, in modo che i saloni più grandi possano fare i turni. Inoltre, potremmo dare la possibilit­à di lavorare anche tutta la domenica: ad oggi si può solo il mattino».

Per farlo, servirà un’ordinanza: «Il documento è già quasi pronto — continua Sacco — lo pubblicher­emo quando ci sarà l’accordo completo con le categorie».

Infine, c’è l’argomento mercati: per gli ambulanti extraalime­ntare ci sono già progetti per farli rientrare nei rionali più grandi, da Brunellesc­hi a Santa Giulia, o addirittur­a per riaprirne di chiusi, ma serve il via libera del governo. E per i tassisti arriverann­o, entro giugno, i divisori da inserire tra autista e cliente.

Tassa suolo pubblico Niente pagamento fino al 30 novembre e diritto di allargarsi per la distanza tra clienti

I mercati per gli ambulanti extraalime­ntare ci sono progetti per inserirli nei rionali più grandi

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